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Heil: il saluto nazista

Dopo l’ascesa al potere dei nazisti in Germania negli anni ’30, divenne comune per i tedeschi salutarsi a vicenda con un saluto a braccio teso e le parole “Heil Hitler”. Il “saluto tedesco”, come divenne noto, era un rituale del culto di Adolf Hitler. Sotto il regime nazista, ci si aspettava che i tedeschi offrissero pubblicamente un giuramento di fedeltà al “Führer” (leader) in forme quasi religiose. Ad esempio, salutavano persino le statue di Hitler.

Herzl Theodor

Budapest (1860 -1904) giornalista, scrittore e avvocato ungherese fu il fondatore del movimento politico del sionismo .Fu educato laicamente nello spirito dell’Illuminismo ebraico-tedesco. Nel 1878 la famiglia si trasferì a Vienna e nel 1884 gli fu assegnato un dottorato di diritto presso l’Università di Vienna. Scrittore , drammaturgo e giornalista, dal 1891 divenne corrispondente da Parigi del giornale “Neue Freie Presse”. A Parigi ebbe modo di seguire l’affare Dreyfus e conoscere quanto radicato fosse nella società europea l’antisemitismo.Nel 1896 pubblicò “Der Judenstaat” (Lo Stato Ebraico) dove proponeva ai governi europei l’idea che si creasse uno Stato ebraico che sottraesse gli ebrei alle persecuzioni antisemite. Insieme a Max Nordau, Herzl è il padre del sionismo e il fondatore del Movimento sionista al congresso di Basilea del 1897, in cui venne eletto presidente.
Sostenne il diritto degli ebrei di fondare uno Stato ebraico, in Palestina o in Uganda (come proposto dagli inglesi). Questa patria sarebbe dovuta servire per accogliere gli ebrei che avessero voluto o non avessero potuto vivere serenamente nel paese in cui abitavano. La sua salma fu in un primo momento sepolta accanto a quella del padre a Döbling per poi essere trasferita – in ottemperanza alle sue volontà testamentarie – nel 1950 a Gerusalemme.

I

Ideologia razziale nazista

Hitler era ossessionato dalla razza molto prima di diventare Cancelliere della Germania. I suoi discorsi e scritti diffondevano la sua convinzione che il mondo fosse impegnato in una lotta razziale senza fine. I bianchi nordici erano in cima alla gerarchia razziale; Slavi, neri e arabi erano più in basso, e gli ebrei, che si credeva rappresentassero una minaccia esistenziale per la “razza ariana superiore”, erano in fondo. Quando i nazisti salirono al potere, queste convinzioni divennero ideologia del governo e furono diffuse pubblicamente in manifesti, radio, film, aule scolastiche e giornali. Servirono anche come base per una campagna per riordinare la società tedesca, prima attraverso l’esclusione degli ebrei dalla vita pubblica, poi con l’assassinio di tedeschi disabili e slavi e, infine, con l’impegno di sterminare gli ebrei europei.

Islamismo

Ideologia che vede l’islam non come una semplice religione ma come un sistema completo regolante tutti gli aspetti della vita privata e pubblica e che si prefigge come obiettivo la creazione di un sistema politico i cui principi fondanti, istituzioni e sistema giuridico derivano direttamente dalla legge islamica (shari’ah). Le fondamenta dell’ideologia islamista contemporanea sono state elaborate da Hassan al Banna, il fondatore dei Fratelli Musulmani, nella prima metà del XX secolo. Oggi il movimento islamista è estremamente eterogeneo, comprendendo un arco che passa da partiti politici che partecipano ad elezioni ed alla vita democratica del proprio paese, come l’AKP in Turchia, fino gruppi terroristi che rigettano la democrazia, come al Qaeda.

Israhell

Forma offensiva e derogatoria per riferirsi ad Israele. Israhell è la giunzione dei termini Israel e hell (inferno) in inglese.

J

Jihadismo

Termine comunemente usato per indicare le varianti più estreme e violente dell’ideologia islamista. Come la maggior parte degli islamisti, i jihadisti ritengono che:
a) l’islam non sia semplicemente una religione, ma un sistema completo regolante tutti gli aspetti della vita privata e pubblica che, una volta posto in essere, permetterebbe ai musulmani di conquistare il posto di supremazia globale ad essi assegnato da Dio ;
b) esista un complotto tra Occidente, ebrei e musulmani corrotti per soggiogare l’islam e i musulmani. Ma, mentre altre frange del movimento islamista utilizzano varie tattiche per ottenere i propri scopi, i jihadisti ritengono che solo con la violenza possano ottenerli.
La base teologica dell’ideologia jihadista va ricercata in un’interpretazione militante del concetto islamico classico di jihad, che in epoca contemporanea è stata teorizzata da leaders quali Sayid Qutb ed Abdullah Azzam. Nonostante la comune accettazione della violenza come elemento fondamentale e voluto da Dio, il movimento jihadista è caratterizzato da forti spaccature e differenze dottrinarie al suo interno. Questioni come la legittimità di uccidere musulmani¸ uccidere civili (musulmani e non) o utilizzare attacchi suicidi sono fonti di accesi dibattiti. Inoltre, alcuni gruppi jihadisti hanno scopi puramente locali mentre altri, diretti o influenzati da al Qaeda o l’Isis, adottano un’agenda più globale.

Judensau

Lo Judensau (ted. per “scrofa degli ebrei”) è una rappresentazione derisoria e disumanizzante degli ebrei sviluppatasi soprattutto in Germania – ma anche in Austria, Belgio, Svizzera, Svezia – dal XIII al XVI secolo. Gli ebrei sono rappresentati mentre poppano dalle mammelle di una scrofa con la quale, in alcune immagini, intrattengono anche sconci rapporti tra i quali quello di ingoiarne gli escrementi. Lo Judensau venne scolpito sui mensoloni decorati, sui capitelli, sugli stalli lignei dei cori, sui contrafforti e sui doccioni di gronda di numerose cattedrali e chiese (Brandeburgo, Magdeburgo, Ratisbona, Erfurt, Colonia, Uppsala ecc.). Apparve inoltre sui cancelli di molti edifici, sia pubblici che privati, fu spesso inserito nei bestiari e divenne il soggetto di pitture murali (ponte di Francoforte) e di dipinti. Nella rappresentazione appare spesso il diavolo come compiaciuto spettatore. Dal XV secolo l’evoluzione delle tecniche di stampa rese possibile la diffusione e la trasmissione nei secoli dello Judensau fino al XIX secolo, allorché venne utilizzato contro il processo di emancipazione degli ebrei. Nel XX secolo il tema fu riattivato e riadattato dalla propaganda antisemita nazista nella forma dell’ insulto: “saujude”, ossia “porco ebreo”.

K

Kasherut (dall’ebraico kasher, “adatto”, “conforme”)

Complesso delle leggi alimentari ebraiche. Le leggi della kasherut non si limitano ad elencare i cibi leciti e quelli proibiti, ma prescrivono anche i metodi per la macellazione rituale (schechitah) e la preparazione degli alimenti.
Il contrario di kasher è taref (“proibito”).

Khaybar

L’inno “Khaybar, Khaybar, ya yahud, jaish Muhammad saya’ud!”, che in italiano vuol dire “Khaybar, oh ebrei, l’armata di Maometto ritornerà,” o le sue variazioni, come “Khaybar, Khaybar ya sahyun, Hizbullah qadimun,” (Khaybar, Khaybar, oh sionisti, Hizbullah sta arrivando),” si riferiscono, nella tradizione islamica, alla strage di Khaybar perpetrata dall’esercito di Maometto nel 628, quando quasi tutti gli ebrei maschi dell’oasi di Khaybar furono trucidati e le donne e i bambini presi come schiavi. Questo inno viene spesso utilizzato in manifestazione pro-Palestina, anche in Europa, in modo ad intimidire (o avvertire, minacciare) gli ebrei e/o sionisti.

Kike

Kike è un lemma gergale americano usato come un termine offensivo e sprezzante per una persona ebrea.