Fonte:
OSCE-ODHIR
Esimi delegati,
permettetemi di presentare una sintesi dei lavori di questa Conferenza in quella che
vorrei chiamare “Dichiarazione di Berlino”.
Sulla base delle consultazioni giungo alla conclusione che gli Stati partecipanti
all’OSCE:
riaffermando la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che proclama che ad
ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella dichiarazione stessa,
senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di religione o per altra condizione,
ricordando che l’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e
l’articolo 18 del Patto Internazionale sui diritti politici e civili sanciscono che ogni individuo
ha il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione,
ricordando inoltre le decisioni dei Consigli dei ministri di Porto e di Maastricht
nonché altre decisioni e documenti precedenti, e impegnandoci a intensificare gli sforzi per
combattere l’antisemitismo in tutte le sue manifestazioni e a promuovere e rafforzare la
tolleranza e la non discriminazione,
riconoscendo che l’antisemitismo, dopo la sua apparizione più devastante durante
l’Olocausto, ha assunto nuove forme ed espressioni che, insieme ad altre forme di
intolleranza, rappresentano una minaccia per la democrazia, per i valori della civiltà e,
pertanto, per la sicurezza globale nella regione dell’OSCE e al di fuori di essa,
preoccupati in particolare che tale ostilità nei confronti degli ebrei — quali individui o
collettività — per ragioni razziali, sociali e/o religiose, si è manifestata con aggressioni
fisiche e verbali e con la profanazione di sinagoghe e di cimiteri,
1. condannano senza riserve tutte le manifestazioni di antisemitismo e tutti gli altri atti di
intolleranza, istigazione, aggressione o violenza contro individui o comunità, per ragioni
etniche o di credo religioso, ovunque esse accadano;
2. condannano inoltre tutti gli atti di aggressione motivati dall’antisemitismo o da
qualunque forma di ostilità o intolleranza razziale o religiosa, ivi inclusi gli attacchi a
sinagoghe e ad altre località, siti e luoghi sacri di culto;
3. dichiarano senza ambiguità che gli sviluppi internazionali o le questioni politiche, ivi
inclusi quelli in Israele o altrove in Medio oriente, non giustificano mai l’antisemitismo.
Inoltre, prendo atto che il Consiglio dei ministri di Maastricht, con la sua decisione
sulla tolleranza e la non discriminazione, ha incaricato il Consiglio permanente “di discutere
ulteriormente modi e mezzi per potenziare gli sforzi dell’OSCE e degli Stati partecipanti per la promozione della tolleranza e della non discriminazione in tutti i campi”. Alla luce di tale decisione dei Consiglio dei ministri, esprimo compiacimento per la decisione sulla lotta all’antisemitismo del Consiglio permanente, in data 22 aprile, e conformemente a quanto ivi richiesto, la accludo alla presente Dichiarazione.
1. Gli Stati partecipanti si impegnano a:
— adoperarsi per assicurare che i loro sistemi giuridici favoriscano un ambiente privo di
fenomeni di aggressione, violenza o discriminazione antisemita in tutti i settori della
vita sociale;
— promuovere, ove appropriato, programmi educativi atti a combattere l’antisemitismo;
— promuovere la memoria e, ove appropriato, l’insegnamento della tragedia
dell’Olocausto e l’importanza del rispetto di tutti i gruppi etnici e religiosi;
— combattere i crimini ispirati dall’odio alimentati dalla propaganda razzista, xenofoba e
antisemita nei mezzi di informazione o in Internet;
— incoraggiare e sostenere gli sforzi intrapresi in tali campi dalle organizzazioni
internazionali e dalle ONG;
— raccogliere e conservare informazioni e statistiche attendibili sui crimini a sfondo
antisemita, e su altri crimini ispirati dall’odio, perpetrati sul loro territorio, riferire
regolarmente tali informazioni all’Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i
diritti dell’uomo (ODIHR) e renderle accessibili al pubblico;
— adoperarsi per fornire all’ODIHR le risorse adeguate per svolgere i compiti concordati
in seno alla Decima riunione del Consiglio dei ministri di Maastricht sulla tolleranza e
la non discriminazione;
— collaborare con l’Assemblea parlamentare dell’OSCE per definire mezzi e modi
appropriati per esaminare periodicamente il problema dell’antisemitismo;
— incoraggiare lo sviluppo di scambi informali fra esperti in fora appropriati sulle
migliori prassi e sulle esperienze relative all’applicazione della legge e all’educazione;
2. di incaricare l’ODIHR di:
— seguire attentamente in stretta cooperazione con altre istituzioni OSCE nonché con il
Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale
(UNCERD), la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI),
l’Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia (EUMC) e altre
istituzioni e ONG internazionali pertinenti, i casi di antisemitismo nella regione
dell’OSCE avvalendosi di tutte le informazioni attendibili disponibili;
— riferire i risultati delle sue attività al Consiglio permanente e alla Riunione di
attuazione nel quadro della dimensione umana e rendere pubblici tali risultati. Tali
rapporti dovrebbero essere anche considerati nella determinazione delle priorità del
lavoro dell’OSCE inerente i fenomeni di intolleranza;
— raccogliere e diffondere regolarmente informazioni in tutta l’area dell’OSCE sulle
migliori prassi per prevenire e far fronte al fenomeno dell’antisemitismo e, se necessario, offrire consulenza agli Stati partecipanti nei loro sforzi volti a combattere l’antisemitismo;
La presente decisione sarà inoltrata al Consiglio dei ministri per la sua approvazione in seno alla Dodicesiam riunione