4 Febbraio 2023

Insulti antisemiti contro Elly Schlein

Fonte:

Corriere della Sera

Insulti antisemiti a Sehlein «Stereotipi sul mio naso C’è un esercito di odiatori»

La solidarietà dagli altri candidati. Bonaccini: è un attacco a tutti noi

Unità e coerenza «Se perdo resto, serve unità per battere le destre. E coerenza nel vedere il futuro» di Adriana Logroscino Roma «Un esercito di odiatori» contro Elly Schlein che per colpirla attingerebbero a due armi dell’arsenale di stereotipi antisemiti: il naso e la ricchezza. «Da quando mi sono candidata — ha detto la parlamentare in corsa per la guida del Pd, in un’intervista al settimanale The post internazionale — il mio naso è diventato due cose insieme: prima un simbolo e subito dopo un bersaglio». Le radici ebraiche, come spiega Schlein, sono della famiglia di suo padre — «origine di cui sono fierissima» — ma, come dice lei stessa, «la trasmissione avviene per via matrilineare». La parlamentare, quindi, non è ebrea. «Il mio naso, senza dubbio una parte importante del mio corpo, è tipicamente etrusco — dice Schlein —. Poi c’è la storia che io proverrei da una ricca famiglia ebraica. Macché! Mio nonno si è spaccato la schiena per dare un futuro migliore ai suoi figli ma è morto presto. La mia ricchezza è un’altra fake news di provenienza antisemita. Provengo da una normalissima famiglia borghese». A preoccupare Schlein e a determinare il suo allarme, però, è l’attivazione di quell’«esercito di odiatori» che si affidano a stereotipi «che sono quasi sempre ingannevoli». Al fianco dell’avversaria si sono schierati immediatamente gli altri tre competitor. «Attacchi inaccettabili — dice Paola De Micheli — solidarietà a Elly». Stefano Bonaccini avverte che «insultando Elly Schlein attaccate tutta la nostra comunità democratica». Quindi il presidente dell’Emilia Romagna «respinge» le frasi ignobili e abbraccia «Elly». Infine Gianni Cuperlo condanna «l’d’indegna matrice antisemita degli attacchi personali e della violenza verbale» usata contro Schlein. La solidarietà alla deputata arriva poi anche da altri esponenti del Pd, come Emanuele Fiano: «Gli attacchi antisemiti contro Schlein che non è ebrea sono folli. Ma sono normali, Elly, io ne ricevo qualche chilo alla settimana, possiamo solo considerarci sempre in battaglia contro lo schifo che alberga nel genere umano e rafforzare sempre i valori positivi, che sono in maggioranza». E da Matteo Richetti di Azione: «Parole inaccettabili, offese, intimidazioni, troppo spesso impunite». Intanto, però, il congresso pd continua inevitabilmente a incrociare l’attualità. Schlein ieri è tornata a protestare contro il disegno di legge sull’autonomia differenziata che ha mosso i suoi primi passi in Consiglio dei ministri, due giorni fa. «Un disegno pericoloso, una sberla al Sud. Quella di Calderoli è una forzatura: non ha ascoltato le Regioni e ha scavalcato il Parlamento». Nell’agenda della candidata, però, le prime battaglie di un Pd a sua guida riguarderanno il lavoro: lotta alla precarietà e istituzione del salario minimo. «Questo governo non dice mai la parola precarietà, sembra non vedere il 65% dei lavoratori under 24 che conosce solo contratti a termine». Il Pd che verrà, quello dopo il congresso che si chiuderà con le primarie del 26 febbraio, dovrà poi essere unito chiunque vinca, per Schlein, per affrontare la vera sfida: opporsi efficacemente al governo Meloni. Dice Schlein: «Se perdo resto, serve unità per battere le destre. Ma l’unità da sola non basta. Serve anche la coerenza • di una visione del futuro». di Adriana Logroscino