18 Marzo 2022

Torino: indagine della Digos e della polizia postale su un gruppo Telegram neonazista

Luogo:

Torino, Alessandria, Brescia, Brindisi. Rieti, Lodi

Fonte:

Corriere Torino

 L’odio razziale viaggiava su Telegram perquisiti 8 esponenti di estrema destra

Tra loro una guardia giurata e una parrucchiera. Collegamenti con altri soggetti in Italia e all’estero

«Organizzatevi e lasciate a terra il più possibile. Uccidete le persone e bruciate lo Stato». E’ una delle tante conversazioni intercettate dagli investigatori della Digos e della polizia postale sul canale Telegram di estrema destra «Brudershaft thule» (Fratellanza di Thule) e sul gruppo di discussione «Meine Ehre Hfeisst Treue» (Il mio onore si chiama lealtà). L’indagine delta questura di Torino ha portato ieri mattina a 8 perquisizioni net confronti dl 9 indagati, denunciati per riorganizzazione del partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Ancora una volta, come già accaduto in un’inchiesta simile conclusa a settembre, tra i partecipanti c’è una guardia giurata che faceva proselitismo nel mondo sotterraneo del nazifascismo online. Si tratta di un 53enne di Montalto Dora, incensurato, ma noto per la sua vicinanza agii ambienti della destra radicale e in particolare alla comunità politica di Avanguardia. ieri mattina gli agenti, coordinati da] dirigente Carlo Ambra, si sono presentati nella sua abitazione per sequestrare armi legalmente detenute (lavora per una società di sicurezza privata nell’Albese e nell’Astigiano). Durante le perquisizioni, eseguite anche ad Alessandria, Brescia, Brindisi. Rieti, Lodi e Aalen, in Germania, è stato ritrovato materiale di propaganda nazifascista oltre a tirapugni, manganelli, baionette, manette, busti di Mussolini, bandiere con le svastiche o il volto dl Hitler e molti libri e giornali «d’area». Assieme al vigilante sono finiti nel guai altri due piemontesi: una parrucchiera di 22 anni e un muratore cinquantenne. L’amministratore dei gruppi è invece un cittadino italiano di 42 anni originario di Scala, residente da tempo in Germania, dove la polizia ha sequestrato una carabina ad aria compressa illegalmente detenuta. Fra i più attivi della chat anche uno studente 19enne di Lodi, un operaio e un disoccupato no vax dl Treviso già denunciato per disordini durante le manifestazioni a Trieste e Genova. L’operazione segue di pochi mesi il blitz messo a segno lo scorso 16 settembre quando la Digos aveva sequestrato a 3 guardie giurate (e altri 3 Indagati) coltelli, un fucile e manifesti di Incitamento all’odio razziale. Lo schema era lo stesso. Gli utenti erano migliaia, sparsi in tutta Italia, alcuni dei quali si dicevano anche disposti a entrare in azione: «Sono disponibile a far crollare la merda giudaica che abbiamo nella banche, nelle logge e a Montecitorio». Gli slogan antisemiti erano frequenti («Onore al camerati caduti per liberare il mondo dai giudei»), ma nel mirino finivano spesso gli extracomunitari: «I negri non si vaccinano perché devono sostituire i bianchi come razza». Anche le tematiche legate alle vaccinazioní avevano un ruolo rilevante nelle conversazioni sulla chat più ristretta: «Quelli che sono stati uccisi sono stati intubati, potevano salvarsi a casa» e ancora «il Covid è una finzione… Conte Speranza e Draghi stanno applicando protocolli assassinio. L’indagine, coordinata dal pm Lisa Pazze, non è conclusa e dovrà accertare se gli indagati stessero preparando realmente azioni concrete.

Photo Credits: Corriere Torino