26 Aprile 2022

Seregno: vice comandante dei vigili urbani posta su Facebook commenti antisemiti

“Milanisti ebrei”, l’insulto social del vice capo dei vigili di Seregno: “Solo linguaggio da ultrà”. Su di lui indagine disciplinare

di Lucia Landoni

Massimo Vergani ha postato la frase sui social in occasione del derby vinto dall’Inter. E risponde alle critiche: “Non c’entra l’antisemitismo, è dispregiativo sinonimo di persone poco affidabili”. Il comandante apre un’indagine disciplinare e anche il sindaco stigmatizza il caso

Per esprimere la propria esultanza dopo la vittoria per 3-0 dell’Inter nel derby di Coppa Italia del 19 aprile non ha trovato nulla di meglio della frase “Finalmente si ritorna nella posizione naturale di dominio sugli ebrei”, affidata ai social: un’uscita vergognosa per cui Massimo Vergani, vicecomandante della Polizia locale di Seregno (in provincia di Monza e Brianza) nonché accanito tifoso interista, è stato travolto dalle polemiche. Il suo post è stato ripreso dal quotidiano locale, Il Giornale di Seregno, che ha raccolto anche i commenti critici di tanti concittadini.

E a questo punto Vergani, convinto di adottare una linea di difesa ineccepibile, è riuscito a peggiorare ulteriormente la propria posizione: “Sono abbastanza colorito quando si parla dell’Inter, perché per me non è soltanto una squadra di calcio, ma uno stile di vita – ha dichiarato – La sottocultura ultras sa benissimo che affiancare il soprannome ebrei ai milanisti non c’entra nulla con l’antisemitismo, con la Shoah e con la storia, ma è soltanto dispregiativo, cioè persone poco affidabili”. A quanto si racconta, non è la prima volta che il vicecapo si lascia andare ad espressioni simili. Del resto il tifo organizzato nerazzurro è da tempo infiltrato da gruppi di estrema destra e il coro “Cantiamo tutti insieme: rossoneri ebrei” risuona purtroppo a San Siro come in trasferta.

Esempi della “sottocultura ultras” dalla quale Massimo Vergani si ritiene giustificato: aver espresso pubblicamente una posizione così aberrante – dalla quale molti tifosi interisti si stanno dissociando sul web – potrebbe però comportare per lui delle conseguenze. “Premesso che mi ha lasciato scioccato, dato che per me il calcio è sconosciuto, mi è facile condannare certe espressioni – ha detto all’Ansa il comandante della Polizia locale di Seregno, Maurizio Zorzetto – Sotto il profilo istituzionale mi allineo alla posizione di rammarico e sgomento dell’amministrazione. Sotto il profilo amministrativo abbiamo delle regole di condotta che vanno rispettate, spiacevoli situazioni come queste possono danneggiare l’immagine di persone che lavorano con abnegazione”.

Parole di ferma condanna sono arrivate anche dal sindaco di Seregno, Alberto Rossi, che su Facebook ha definito le esternazioni di Vergani “assolutamente biasimevoli e irricevibili, e la situazione è resa ancora più grave dalle successive giustificazioni. L’uso di termini razzisti, antisemiti o di discriminazione territoriale è una piaga che continua ad affliggere la nostra società e questo ne è, purtroppo, un pessimo esempio”.

Zorzetto garantisce di non avere dubbi sul fatto che il suo vice non sia una persona razzista, ma nello stesso tempo annuncia che “l’indagine interna stabilirà il grado di responsabilità della sua condotta e le conseguenze”, anche perché “lo sport dovrebbe essere nobile e non dovrebbe mai cadere in insulti del genere che offendono la sensibilità di tutti”. Dal canto suo, il sindaco sottolinea che “non posso che rammaricarmi profondamente che questo comportamento sia venuto da una persona che lavora per la nostra istituzione, in un ruolo pubblico così a diretto contatto con la nostra comunità – si legge ancora nel post – Chi riveste un ruolo pubblico deve adottare una dose maggiore di cautela in servizio, ma anche nei comportamenti privati, a tutela dell’autorevolezza del proprio lavoro e dell’istituzione che si rappresenta”. Vergani, bontà sua, ha spiegato che se quell’espressione fosse un problema per la Polizia locale è disposto a non usarla più, ma questo non è bastato a rassicurare nessuno: “L’episodio è avvenuto nell’ambito della sfera privata della persona, ma proprio in considerazione del ruolo pubblico ricoperto, sono già in corso le opportune valutazioni e azioni, anche a tutela dell’ente, che ovviamente verranno condotte con l’accuratezza necessaria” conclude il sindaco.