Fonte:
moked.it
IL LUTTO – Addio a Eva Ruth Palmieri, protagonista del Dialogo
L’ebraismo romano e italiano piangono la scomparsa di Eva Ruth Palmieri, interprete e traduttrice, già consigliera dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Nata nel 1967 a New York, due figli (Elisabetta e Leonardo), Palmieri si è dedicata con passione allo sviluppo del Dialogo interreligioso e alla costruzione di momenti di incontro tra identità e culture. «Grande promotrice del dialogo e della cooperazione interreligiosa», la saluta Religions for Peace Italia, una delle organizzazioni in cui è stata protagonista, sottolineandone la «passione, intelligenza, lealtà e responsabilità» e annunciando l’intenzione di continuare «a far crescere quanto Eva Ruth ha seminato per la giustizia e per la pace autentica». Per Cenap Aydin, il direttore dell’istituto Tevere, «Eva portava in questo impegno la sua intelligenza, la sua passione e quel sorriso che sapeva illuminare anche le discussioni più difficili: era una compagna di viaggio autentica, una studiosa rigorosa e un’amica fedele». Qualità ereditate dai genitori Franco Palmieri e Lisa Billig, quest’ultima vaticanista di grande esperienza e rappresentante dell’American Jewish Committee in Italia e presso la Santa Sede. La redazione di Moked/Pagine Ebraiche si stringe con affetto alla collega. Negli anni da consigliera Ucei (2012-2016), Palmieri era stata coordinatrice della Commissione Minoranze e aveva organizzato tra gli altri un partecipato incontro sulla leadership femminile. «Valorizzare la foresta che cresce invece dell’albero che cade», l’immagine da lei evocata nel raccontare l’impegno di chi, in Israele e in Medio Oriente, lavora per favorire il dialogo. Dal suo canto Palmieri è stata cofondatrice e copresidente dell’associazione Dialogue e ha fatto parte del Consiglio dell’Amicizia ebraico-cristiana di Roma. Il suo è sempre stato un impegno umano e professionale senza frontiere. «Per anni ha prestato un servizio discreto e professionale per il Sir, contribuendo con competenza, affidabilità e amicizia a costruire la versione inglese dell’agenzia e all’attività di traduzione in ambito vaticano e interreligioso», dichiara in una nota il Servizio Informazione Religiosa della Cei, dicendosi grato «per il tratto umano, la dedizione e la finezza culturale che hanno accompagnato il suo servizio». Qualità che in tanti ricordano con commozione in queste ore. Sia il suo ricordo di benedizione.
