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Un regista famoso pubblica un versetto del Deuteronomio (es. Deut. 20:16-17), che descrive la distruzione dei popoli nemici ordinata da Dio agli antichi israeliti. Accostare un testo biblico al contesto moderno è problematico e sembra sottintendere che l’ebraismo in quanto tale sarebbe fondato sulla violenza e sull’eliminazione degli altri popoli; pertanto, le azioni dello Stato di Israele oggi derivino direttamente da motivazioni religiose “barbare” e antiche”. Questo riduce milioni di persone a un’identità violenta per natura o per fede, una classica forma di antisemitismo culturale.
