17 Febbraio 2024

Siena, irruzione di gruppi pro pal durante una rappresentazione teatrale

Free Palestine, al Teatro dei Rozzi di Siena irrompe lo spettacolo il Comitato per la Palestina
Blitz del Comitato per la Palestina al Teatro dei Rozzi: “Stop al Genocidio” e il lungo applauso dalla platea

Al Teatro dei Rozzi di Siena il Comitato per la Palestina, durante l’intervallo dello spettacolo con il vincitore del 57° Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini”, Simon Zhu, e Stefania Redaell, ha esposto uno striscione con su scritto “Stop al genocidio, Stop bombe in Gaza”, per poi “rubare” la scena con un lungo intervento da parte degli attivisti. Intervento a cui ha fatto seguito un lungo applauso da parte del pubblico. “A Gaza sono 133 giorni di bombardamenti e di genocidio. Come Comitato di Palestina Siena, siamo qui per dimostrare il nostro sostegno con il popolo palestinese”, hanno detto gli attivisti.
Da altri palchetti sono state esposte bandiere della Palestina. Oggi pomeriggio si svolgerà l’assemblea presso la Casa dello Studente in via delle Sperandie, mentre è in programma un corteo per il 23 febbraio.

“Il nostro obbiettivo principale è chiedere alla cittadinanza di attivarsi – afferma in una nota il Comitato per la Palestina Siena – e uscire fuori dal torpore della propaganda mediatica che va avanti dal 7 ottobre 2023. Crediamo sia necessario non solo portare all’attenzione di tutti l’efferatezza della violenza di Israele, la cui “occupazione” cominciata oltre 75 anni fa mira all’eliminazione del popolo palestinese, nascondendosi dietro false verità; ma vogliamo anche smascherare la complicità diretta dello stato italiano al progetto coloniale sionista. Per questo è importante una risposta chiara e decisa di solidarietà e attivismo da parte della cittadinanza di Siena e provincia, bisogna occupare tutti gli spazi possibili per non smettere di parlarne, per aiutare e supportare la resistenza e il popolo palestinese. Pretendiamo una presa di posizione da parte di governo e istituzioni: non accettiamo che commettano un genocidio in nostro nome, in nome dei cittadini italiani. Non possiamo più dire che la questione palestinese è complessa e un domani che non ne sapevamo nulla. Per questo, non potendo cambiare direttamente la situazione in Palestina, cerchiamo di cambiarla nel nostro territorio. È il primo passo concreto e umano da fare”. di Simona Sassetti