Luogo:
Monigo (TV)
Fonte:
Il Gazzettino
Scritte antisemite: ‘Ebrei m***a’. E nel mirino dei vandali anche Meloni. Cittadini disperati: «Così da 2 mesi, non se ne può più»
Imbrattati un cantiere, pista ciclabile e pali della luce. Scatta la denuncia ai vigili
Monigo- «Ebrei m..de». «Meloni tr…». Sui pali della luce, sulla pavimentazione della pista ciclabile, sulle cabine dell’energia elettrica e pure sulla recinzione di un complesso residenziale in via di costruzione. I vandali prendono di mira Monigo. E non hanno risparmiato nemmeno un angolo, con le loro bombolette, di via Trentatreesimo Reggimento Artiglieria. Non solo una volta: gli imbrattamenti vanno avanti da almeno due mesi. E sono continui: «Ogni volta che copro le scritte, puntualmente il weekend dopo tornano a rifarle. Ancora più numerose di prima. Saranno almeno tre volte che le nascondo e pochi giorni dopo rispuntano fuori». Insomma, i cittadini non ne posso più. Tanto da arrivare a sporgere denuncia alla polizia locale: «Ci hanno fatto sapere che installeranno delle telecamere».
A farsi portavoce dell’emergenza è l’architetto Claudio Pepe, toccato da vicino dal problema poiché impegnato nella costruzione dell’EcoGreen Residence, un nuovo complesso di appartamenti lussuosi che sta sorgendo in via Trentatreesimo Reggimento Artiglieria. Pepe non ne può più di questi vandalismi e, soprattutto, del degrado in cui, di questo passo, rischia di finire la zona: «Da due mesi a questa parte sono costretto a togliere parti della protezione della recinzione del complesso a causa di atti di antisemitismo e contro il governo – spiega il professionista -. Al di là dei propri pensieri non credo sia corretto esprimere il proprio dissenso imbrattando le pareti, i pali della luce, il marciapiede e quanto si trova in strada e nelle proprietà private con scritte ingiuriose».
EPISODI RIPETUTI
Pepe spiega come non si sia trattato solo di un caso isolato, ma di un fenomeno continuo: «Questa persona, immagino si tratti di un attivista, sono settimane che continua. Lo avesse fatto una volta sola avrei sorvolato, ma così non si può. Sono almeno tre settimane che sono costretto a togliere la recinzione perché ogni weekend puntualmente, me la ritrovo imbrattata. E non si tratta solo di quella, ma anche dei vicini pali della luce, della ciclabile e di diverse altre proprietà pubbliche. Non la smette più: per questo ho denunciato. Speriamo lo trovino» si augura l’architetto.
Secondo Pepe, al di là delle idee politiche, i modi per protestare sono altri: «Coi cartelloni magari, ma non certo vandalizzando le proprietà altrui. Che poi vanno ripulite a spese nostre».
Il problema rischia di ripercuotersi anche su chi, in via Trentatreesimo Reggimento ci andrà ad abitare. «È inaccettabile della pubblicità così negativa sull’area – ribadisce Pepe -. Chi verrà ad abitare in questo complesso residenziale non si aspetta di trovare una zona nel degrado». Anche perché per ora nel mirino è finita la recinzione, ma se i vandali dovessero arrivare a scrivere anche sul cemento dei muri delle palazzine? «Sono preoccupato» confida l’architetto.
La palla ora passa alla polizia locale, che si è già attivata sul fatto: «Mi hanno detto che verificheranno e che installeranno loro delle telecamere nella zona. Anche perché, mi hanno fatto sapere, visto il tenore delle scritte antisemite, chi le ha fatte non rischia di finire nei guai solo per l’imbrattamento» conclude l’architetto.
