8 Novembre 2023

Roma, nuovo coro antisemita e razzista dei tifosi giallorossi

Luogo:

Roma

Fonte:

Segnalazione CE

Coro antisemita dei romanisti su Azmoun virale sui social

«Il nostro centroavanti è un iraniano, fa il saluto romano, fa scoppiare un aeroplano, odia negri e giudei, donne trans e gay. Nella As Roma non ci sono ebrei». Tanto inequivocabile quanto antisemita e omofobo, il nuovo coro che rimbalza da una chat all’altra, tra i tifosi giallorossi. Protagonista involontario del nuovo inno diventato virale è il centravanti Sardar Azmoun, fresco di un gol pesante contro il Lecce. Il giocatore non ha nulla a che fare con il coro che per() parla di lui. Ed è l’ennesimo campanello di allarme in vista di un derby che in passato è già stato teatro di episodi a sfondo razziale. Durante l’ultima sfida tra Roma e Lazio, un tifoso di nazionalità tedesca ha indossato la maglia con la scritta “Hitlerson 88”, ovvero il simbolo utilizzato dai gruppi neonazisti come saluto ad Adolf Hitler. Il volto nero della tifoseria laziale è poi finito al centro di un’indagine della polizia. Il nostalgico tifoso è quindi stato identificato e denunciato. Nell’ottobre del 2017 invece, durante Lazio-Cagliari, in curva erano stati affissi adesivi di Anna Frank con la magia della Roma. Anche in quel caso la vicenda è finita in procura. Razzismo e intolleranza hanno troppo spesso trovato albergo nelle curve italiane. Ma adesso la situazione è più complessa, soprattutto a Roma. Il derby alle porte, così come il nuovo coro antisemita, si innesta in un momento di tensione internazionale che ha già mostrato riverberi preoccupanti tra le strade della Capitale. Il fascicolo aperto dalla procura di Roma, e affidato ai pm antiterrorismo, ne è la prova. “Danneggiamento aggravato dall’odio razziale”, è l’accusa che riguarda i fatti accaduti la scorsa settimana quando, in due diversi momenti e sempre in zona Trastevere, sono state danneggiate le pietre d’inciampo, quelle dedicate alla memoria dei deportati nei campi di sterminio nazista. Sempre a Roma, fuori da un’abitazione, è comparsa una stella di David al fianco di una foto che ritrae i bambini rapiti da Hamas. E ancora lo scorso 24 ottobre, all’altezza del civico 177 di viale Ostiense, è stato picchiato Karem Rohana, attivista italo-palestinese. Una serie di eventi con un denominatore comune e a sfondo razziale. Per questo anche il nuovo coro antisemita e omofobo viene visto dagli investigatori come un capannello di allarme. L’attenzione è massima.

di Andrea Ossino