29 Ottobre 2023

Roma, Milano, Livorno, manifestazioni pro palestinesi con slogan antisemiti

I cortei pro-Palestina degenerano nell’antisemitismo

Slogan e parole di odio al corteo pro-Palestina svoltosi ieri a Roma, con circa ventimila partecipanti giunti da tutta Italia. “Israele terrorista”, “Israele assassino”, “Israele criminale”, sono alcuni dei cori che si sono levati dal cuore della manifestazione. Un facinoroso, arrampicatosi sulla recinzione esterna della sede della Fao, ha sradicato la bandiera con la Stella di Davide. “Generazione dopo generazione, fino alla liberazione”, hanno scandito i giovani palestinesi organizzatori del corteo. Durante l’iniziativa – riferiscono le cronache – ci sono stati vari riferimenti a Israele come Stato “genocida” e sostenitore di politiche di apartheid. “Netanyahu come Hitler”, si leggeva su un cartello. In un altro, si accostavano le bandiere d’Israele e quella nazista. Messaggi di odio sono stati veicolati anche in altre iniziative sul territorio italiano. Durante un corteo organizzato a Livorno, in cui si è cantato “Intifada fino alla vittoria”, alcuni manifestanti sono saliti sulla scalinata del Comune e hanno coperto la bandiera della pace lì issata da alcune settimane con quella palestinese, gridando “Via, via, Israele”. Sempre da Livorno, il presidente della locale squadra di calcio, Joel Esciua, ha sporto denuncia contro ignoti per via di alcuni commenti antisemiti comparsi sulle pagine social di alcuni tifosi. A Milano una manifestazione non autorizzata è stata bloccata dalle forze dell’ordine all’altezza di piazza Loreto. Odio in piazza anche ad Aosta, durante un altro corteo pro-Palestina, dove qualcuno ha gridato: “Israele sta facendo ai palestinesi quello che i nazisti hanno fatto agli ebrei”.
“Assistere a questi atti espliciti di offesa e di odio che non hanno nulla a che vedere con la tutela diritti del popolo palestinese, che sono o avrebbero dovuto essere l’oggetto principale di questa manifestazione, fa molto male”, sottolinea la presidente Ucei Noemi Di Segni. “La sfida nostra, qui in Italia, è la convivenza. Presupposto di ogni convivenza è anche il riconoscimento delle bandiere. Una bandiera vilipesa e tolta dalla sua base su un edificio internazionale è un fatto molto grave e mi aspetto, anche per questo, una condanna da parte delle organizzazioni internazionali stesse. A partire dalla Fao”.