18 Ottobre 2023

Milano, Sesto San Giovanni, Monza. Estremisti islamici lanciano minacce contro gli ebrei su gruppi Telegram, Facebook e WhatsApp

Luogo:

Sesto San Giovanni, Monza

Fonte:

Il Giornale

In chat offese agli ebrei Avevano aderito all’Isis, arrestati due egiziani

Uno con cittadinanza italiana, l’altro con permesso di soggiorno di lunga durata. «Avevano vite normali»

Un alto livello di attenzione anche nel nostro Paese, in particolare a Milano come in tutte le grandi città d’Europa. L’allerta terrorismo, salita dopo i fatti internazionali, è però costante e gli arresti eseguiti ieri su disposizione della Procura sono l’esito di un’inchiesta partita nell’agosto del 2021. Sono finiti in manette Gharib Nosair, egiziano di 49 anni residente a Sesto San Giovanni, e Alaa Refaei, italiano di origini egiziane di 43 anni residente a Monza. Sono accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere. Entrambi gli arrestati erano ben inseriti in Italia, uno con permesso di soggiorno di lunga durata e uno con cittadinanza italiana. Persone con una «vita sociale e familiare normale», uno impiegato nell’edilizia, l’altro nelle pulizie, senza precedenti. Ma la Digos e la polizia postale hanno scoperto che avevano aderito all’Isis e facevano proselitismo. In casa avevano anche bandiere con la scritta «Free Palestina». Erano, spiega il procuratore capo Marcello Viola che ha coordinato l’indagine insieme al pm Alessandro Gobbis, «estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per conto dell’Isis, mettendosi a disposizione dell’organizzazione terroristica e finanziando “cause di sostegno” del sedicente Stato islamico», al quale «avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà». I due uomini si dedicavano a mettere i propri commenti di appoggio all’Isis e contro l’Occidente su gruppi Telegram, Facebook e WhatsApp, frequentati da estremisti. Nelle loro chat sono state trovate anche «minacce» a «organi istituzionali» e alla premier Giorgia Meloni. Rafaei, insieme a Silvio Berlusconi, scrive: «Non ti preoccupare per noi, sappiamo benissimo come zittirli e fermarli al momento giusto… viviamo con loro da banditi… pronti a colpirli a ciabattate…». Ai due, che avevano tra l’altro «competenza specifica nell’uso di armi», con gli arresti di ieri sono stati sequestrati i telefoni e i dispositivi informatici e gli investigatori cercheranno di capire se la loro attività di proselitismo sia aumentata o meno negli ultimi giorni con la guerra israelo-palestinese in corso. Rivolgevano però sui social «minacce concrete nei confronti degli ebrei». Scrivevano in arabo: «Oh scimmie e maiali! I monoteisti vi sgozzeranno come le pecore. Promessa di Allah. E Allah non manca alla sua promessa». Ancora: «Oh ebrei scimmie! Il nostro imminente appuntamento è a Gerusalemme». Il procuratore Viola ha sottolineato come gli arresti arrivino «in un momento particolare», all’indomani del «gravissimo episodio di Bruxelles» e dopo le aggressioni sabato in viale Monza da parte di un 33enne egiziano che gridava «Allah akbar. Oggi muoiono tutti», tenendo in mano un Corano. «Un episodio – ha detto Viola – connotato da caratteri di estemporaneità e occasionalità, ma spia di una situazione di gravità sotto gli occhi di tutti». Ieri il 33enne, rispondendo al gip Livio Cristofano, ha dichiarato: «Sono un soldato di Allah, gli altri sono tutti soldati del diavolo». Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. di Cristina Bassi

Fonte dell’immagine: Avvenire