20 Dicembre 2023

Roma, presentazione del saggio a cura di Milena Santerini “L’antisemitismo e le sue metamorfosi”, Giuntina, 2023

Luogo:

Roma, via del Portico d'Ottavia, 29, Casina dei Vallati

Fonte:

Shalom

Autore:

Luca Spizzichino

Analizzare le molteplici forme e le declinazioni dell’ostilità antiebraica attraverso il contributo di numerosi esperti del settore. Questo è l’obiettivo del volume “L’antisemitismo e le sue metamorfosi”, una raccolta di saggi curata da Milena Santerini per la casa editrice Giuntina, che è stato presentato presso la Casina dei Vallati dalla Fondazione Museo della Shoah, in collaborazione con il Centro di Cultura Ebraica e la Libreria Ebraica Kiryat Sefer. Una riflessione corale di grande attualità in un momento in cui l’antisemitismo si riaffaccia in modo aggressivo in tutta Europa.

A introdurre la serata, Antonella Di Castro, vicepresidente e assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Roma, e Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah. “Il 7 ottobre abbiamo capito che tutte le strategie elaborate non sono arrivate ancora a colpire l’antisemitismo, capace di restare silente e quasi marginale, e poi emergere in maniera tragica in ogni sua forma” ha affermato la vicepresidente Di Castro. “Non possiamo essere indifferenti, dobbiamo studiare fino a comprendere quale possa essere la base comune di tutti questi antisemitismi” ha aggiunto e ha sottolineato come “noi siamo qui per confermare l’impegno di ricerca e studio costante per prevenire ed estirpare ogni possibile rigurgito”. Per Venezia, “la minaccia dell’antisemitismo è quotidiana”, come testimonia la presenza della sicurezza, delle forze dell’ordine, di apparecchiature di sorveglianza in ogni edificio ebraico. “Questa continua presenza dell’antisemitismo ha caratterizzato gli ultimi anni” ha spiegato. “Dobbiamo dialogare con i ragazzi” ha sottolineato il presidente, che ha anticipato che durante la settimana della Memoria ci sarà la testimonianza di Sami Modiano all’Aula Magna del Rettorato della Sapienza.

A moderare gli interventi Raffaella Di Castro, responsabile dell’Area Memoria e Shoah dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha sottolineato l’importanza del volume “uscito prima del 7 ottobre”.

Secondo il professore di Storia Contemporanea Umberto Gentiloni Silveri, il libro è un “continuo stimolo a fare attenzione alle parole che utilizziamo”. Alla luce dell’attacco terroristico di Hamas, è necessario ragionare su questi temi, quanto è accaduto “ci porta a pesare di più determinati termini”.

Anche per il presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, “a seguito degli eventi del 7 ottobre ci troviamo in un cortocircuito, stiamo vivendo un periodo di panpenalismo”. I tragici eventi di due mesi fa hanno fatto riflettere tutti i relatori, in particolare la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, che ha spiegato come sia necessario “aggiornare la strategia contro l’antisemitismo”. “Anche la stessa definizione IHRA ha bisogno di alcuni ritocchi legali. Gli esempi vanno aggiornati, e l’ordine ripensato” ha detto la presidente. “Di fronte alle atrocità commesse da Hamas, abbiamo notato una cecità totale. Chi condanna Israele non si rende conto della matrice dell’atto e stravolge tutto, definendo nazisti gli israeliani” ha proseguito. Alla luce di tutto ciò l’Unione, i presidenti delle comunità e le associazioni che fanno Memoria, si sono domandate come affrontare il 27 gennaio. “Qualcosa si è spezzato, il ‘mai più’ è diventato ‘ancora una volta’” ha sottolineato, ribadendo comunque come il 27 gennaio non possa non essere presidiato.

A chiudere gli interventi, la redattrice del volume, la professoressa Milena Santerini, che è stata Coordinatore Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, che ha illustrato come l’antisemitismo abbia diverse facce, che emergono di volta in volta.