27 Gennaio 2022

Riflessioni sul 27 gennaio: rassegna stampa

Fonte:

Moked, Avvenire, Il Domani, Il Giornale, Il Giorno, La Stampa, La Repubblica

Memoria e futuro. “Vacciniamoci contro l’odio”, l’appello dello scrittore Abraham B. Yehoshua che sulle pagine di Repubblica spiega perché l’antisemitismo come il Covid non si combatte soltanto con una “prima dose”. Servono i richiami. E non basta ricordare, ma agire contro i pregiudizi antisemiti del presente: dalla banalizzazione della Shoah all’odio contro Israele, scrive la coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini su Avvenire. Invito analogo arriva da Fiamma Nirenstein sul Giornale. La Stampa apre la sua prima pagina con una grande foto di una pietra d’inciampo e il titolo “Per non dimenticare”. Sempre in prima, il direttore Massimo Giannini richiama le parole di Liliana Segre e scrive: “La Shoah è un abisso nel quale forse non ricadremo. Ma l’odio razziale e l’antisemitismo sono ancora tra noi. Lo dimostra l’ultimo episodio accaduto a Livorno”. Sulle stesse pagine, Donatella Di Cesare riflette sul ruolo di Auschwitz e sulla sua liberazione, mentre Elena Loewenthal ricorda il ruolo dell’Italia nel dopoguerra di Porta di Sion. Il Fatto Quotidiano richiama le responsabilità degli Alleati, che, nonostante sapessero, agirono con ritardo per fermare la macchina dello sterminio. Di responsabilità scrive anche il Giornale prendendo in mano le carte dell’archivio storico di Monfalcone da cui emerge la ferocia antisemita del regime fascista. Repubblica si sofferma sulla recente riscoperta da parte di Laura Brazzo della Fondazione Cdec di sei testimonianze di sopravvissuti, raccolte a caldo nel 1955, e di cui si sono conservate le registrazioni. Una documentazione preziosa, su cui riflette la storica Liliana Picciotto sempre su Repubblica, concentrandosi sul ruolo delle domande poste ai Testimoni. Sul Giorno, l’assessore alla Cultura UCEI Gadi Schoenheit sottolinea come comunità ebraica e rom e sinti possono lavorare insieme per “porre l’attenzione al fatto che il Giorno della memoria non sia il giorno di tutti i genocidi, ma di quello perpetrato dai nazifascisti”. Per lo storico Daniele Susini (Domani), quando si tratta di trasmettere la Memoria ai più giovani, è necessario “cambiare il modo di raccontare la Shoah nelle scuole primarie”. (Moked.it)