15 Giugno 2017

“Rapporto sull’antisemitismo in Italia nel 2016”, elaborato dall’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC Onlus e presentato ieri nel Palazzo del Comune a Milano

Fonte:

Avvenire

Autore:

Giovanna Sciacchitano

Antisemitismo, è allarme sul web

RAPPORTO ANNUALE La ricercatrice: i linguaggi nei forum sono offensivi e violenti

MILANO In calo gli atti di violenza fisica, grazie a maggiore controllo sociale e sicurezza, ma aumento preoccupante delle espressioni antisemite sul web. Questo quanto emerge dal “Rapporto sull’antisemitismo in Italia nel 2016”, elaborato dall’Osservatorio della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) e presentato ieri nel Palazzo del Comune a Milano dal direttore Gadi Luzzatto Voghera. Sono stati segnalati 130 episodi di offese, minacce, vandalismo e diffamazione. «L’Italia è ancora un’oasi felice rispetto a Gran Bretagna e Francia, che hanno registrato rispettivamente 800 e 900 casi», ha evidenziato Betti Guetta, redattrice dello studio con Stefano Gatti. Lamberto Bertolè, presidente del Consiglio Comunale, ha sottolineato come per combattere questa piaga sia necessario cominciare dai banchi di scuola: «I ragazzi non conoscono simboli e linguaggio per questo ci può essere il rischio della banalizzazione del male». Sulla stessa linea Diana De Marchi, consigliera alle Pari Opportunità, che ha parlato di «mancanza di consapevolezza nei più giovani». Grazie a una collaborazione con l’Università di Milano verrà avviato un sondaggio sui lingua antiebraici nella società contemporanea. Purtroppo le espressioni di antisemitismo su Internet sono in crescita, come dimostra il linguaggio nei forum online: offensivo, brutale e violento. Aumentano i profili e i gruppi antisemiti su Facebook Gli estremisti, sia di destra che di sinistra, sono i più attivi. Nel 2016 sono stati individuati 300 profili antisemiti in cui si nega o si minimizza la Shoah. «Non si tratta di quattro ignoranti – dichiara allarmata Guetta -. Sono coinvolte anche persone istruite». Il punto è che questo materiale disgustoso continua ad essere pubblicato o messo in rete senza conseguenze. Fra l’altro risulta difficile monitorare le piattaforme dei social media e sono pochi i mezzi legali per far fronte agli insulti e agli stereotipi diffusi in rete. Esistono anche negozi online che vendono materiale antisemita. Questi siti web sono registrati all’estero e le piattaforme sotto la legislazione americana Inoltre, i siti oscurati risultano comunque consultabili. Per Giorgio Mortara, vicepresidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, i social network diffondono teorie pericolose con figure politiche di spicco. Si nota che, in concomitanza con eventi del calendario ebraico o con anniversari di eventi storici rilevanti per le comunità ebraiche, come la giornata della Memoria, gruppi di estremisti di destra organizzino manifestazioni antisemite. Purtroppo gli stereotipi contro gli ebrei continuano ad essere una realtà nei discorsi privati e pubblici. Talvolta anche nei media Per non parlare delle espressioni razziste e antisemitiche negli stadi e sono numerosi gli interventi di boicotta o verso Israele.