22 Settembre 2019

Not in my name

Fonte:

Moked.it

Il progetto Not in my name
Lotta alla violenza sulle donne,
la sfida da vincere insieme

Una proposta formativa di 40 ore, suddivise in quattro giornate consecutive di otto ore ciascuna e una giornata conclusiva di otto ore, nella quale verranno fatti incontrare le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa nelle diverse città (Roma, Milano e Torino). Un concorso finalizzato alla realizzazione, da parte di gruppi di studenti, di una campagna di comunicazione innovativa di contrasto al pregiudizio, alla discriminazione e alla violenza di genere.
È la doppia articolazione di “Not in my name. Ebrei, Cattolici e Musulmani in campo contro la violenza sulle Donne”, progetto frutto della collaborazione tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Comunità Religiosa Islamica Italiana e l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sotto l’egida del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che sarà presentato martedì alle 15 nella sede del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Un progetto che, come già raccontato su questi notiziari, si prefigge di affrontare un tema di drammatica attualità offrendo risposte condivise e concrete.
Dopo i saluti istituzionali, l’intervento dei rappresentati delle realtà coinvolte e l’illustrazione del progetto, a concludere il pomeriggio sarà una tavola rotonda sul tema “Pregiudizio, discriminazione e violenza di genere: riflessioni e sfide aperte”, introdotta e moderata dalla giornalista esperta di diritti umani Luisa Betti Dakli.
A confrontarsi in questo momento finale, che sarà anche l’occasione per sviluppare le tematiche precedentemente sollevate, saranno Paola Cavallari, responsabile dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne; Teresa Dattilo, psicoterapeuta e presidente dell’associazione Donna e Politiche Familiari; Maddalena Del Re, avvocata; Claudia Villante, ricercatrice Istat.
Ventidue le donne, tra ebree, cristiane, musulmane, induiste e buddiste, che compongono il gruppo costituente dell’osservatorio. Un’esperienza tangibile, che sarà il punto di partenza dell’intervento di Cavallari. “Il cuore del progetto dell’osservatorio – spiega – si incardinava nel rompere il silenzio sulle responsabilità delle religioni in merito alle violenze sulle donne: tutte le religioni, nessuna esclusa. Da qui il sogno di una alleanza interreligiose di donne che osservano con lo sguardo di donne: donne credenti, che in risonanza con quella luce interiore che la fede nel divino sprigiona, sentono in sé la gioia dell’energia e dell’amore per il vivente”.
Fenomenologia della violenza domestica, dinamiche di coppie, linee di intervento di prevenzione, lavoro con le vittime e i maltrattanti. Questi i temi che saranno portati all’attenzione dell’uditorio dalla dottoressa Dattilo, attiva in questo campo dal 1998, all’interno della Casa internazionale delle donne, con uno sportello di accoglienza psicogiuridico per le vittime, attività di prevenzione delle condotte aggressive negli Istituti superiori e medie di Roma e Provincia e, dal 2008, con una linea telefonica rivolta ai maltrattanti.
Avvocata del foro di Roma, penalista ed esperta in diritto di famiglia, Del Re focalizzerà invece il suo contributo sui più recenti interventi legislativi in materia, con l’obiettivo di mettere in luce “sia gli aspetti positivi sia gli aspetti critici riguardanti, questi ultimi, un’insufficiente trasformazione culturale che andrà promossa attraverso la formazione sia dei giovani sia degli operatori del diritto”.
A introdurre la presentazione del progetto sarà l’assessore a Scuola, Formazione e Giovani Ucei Livia Ottolenghi, con a seguire i saluti istituzionali della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni e dei rappresentanti di Ministero e Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tre i momenti in cui sarà divisa la presentazione. A rispondere alla domanda “Perché le religioni scendono in campo?” saranno rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Formazione e Cultura Ucei; Marta Rodriguez dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum; Aisha Lazzerini, coordinatrice del comitato scientifico della Coreis; Chiara Ferrero, presidente dell’Accademia ISA.
A illustrare la proposta formativa per l’anno scolastico 2019/20 saranno poi Raffaella Di Castro (Ucei), Marta Rodriguez (Apra), Martino Roma (Coreis) e Betti Guetta (Cdec).
Si arriverà poi alla tavola rotonda conclusiva.