14 Giugno 2017

La Presidente Ucei Noemi Di Segni commenta la presentazione del rapporto annuale sull’antisemitismo in Italia a cura dell’Osservatorio antisemitismo della Fondazione CDEC

Fonte:

ADNKronos

Noemi Di Segni «Antisemitismo minaccia per l’intera società»

«Combattere l’antisemitismo è responsabilità dell’intera società, si legge nell’importante risoluzione adottata di recente dal Parlamento Europeo. Questo perché l’antisemitismo nelle sue molteplici sfaccettature è una minaccia e fonte di reiterata violenza non solo per gli ebrei ma per l’intera società: gli atteggiamenti violenti, intimidatori, le retoriche complottiste, la denigrazione o negazione della Memoria della Shoah, gli attacchi ad Israele, descritti nell’importante Report realizzato dal Cdec, sono un complesso di comportamenti che minano le fondamenta della nostra democrazia e mettono in pericolo la convivenza sociale». Così la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in occasione della presentazione a Milano, a Palazzo Marino, del Rapporto annuale sull’antisemitismo realizzato dal Centro di Documentazione ebraica contemporanea (Cdec). «L’antisemitismo – continua Di Segni – ha cambiato volto nel corso dei secoli ma la sua pericolosità è rimasta immutata: il tentativo di emarginare, delegittimare e colpire una minoranza, presentata al contrario come onnipotente ed opprimente, risponde a una metodologia ben precisa che un giorno si applica agli ebrei, quello seguente ai Rom e ai sinti, poi agli armeni, ai dissidenti politici e la lista può continuare. ‘L’antisemitismo rappresenta l’incapacità di un gruppo di lasciare spazio a chi è diverso. E poiché siamo tutti diversi, l’odio che comincia con gli ebrei, non finisce mai con gli ebreì, ricordava il rabbino inglese Jonathan Sacks, voce autorevole dell’ebraismo internazionale». «Dobbiamo tenerlo ben presente quando guardiamo a quest’Europa – aggiunge Di Segni – in cui estremismi e intolleranze rialzano la testa. Dobbiamo ricordarcelo quando le cronache ci raccontano, come è accaduto proprio qui in Lombardia, di uomini e donne che, in spregio alla storia, fanno saluti romani, inneggiano al fascismo e ne usano i simboli in molte occasioni, condividendo questi atteggiamenti con senso di orgoglio, non più in celati approcci». «Discorso analogo – sottolinea la presidente dell’Ucei – possiamo farlo con quanto accade sui social network: il Report del Cdec spiega bene come vi sia un proliferare di gruppi e singoli che usano la rete per diffondere teorie che meriterebbero solo di essere derise se non fosse che le ritroviamo nel dibattito pubblico con figure politiche di spicco che parlano apertamente di complotti delle banche e dei poteri forti e riportano in vita inquietanti ombre del passato». «Questo tipo di dietrologia – incalza – è un veleno che si diffonde velocemente, per questo non possiamo rimanere inerti quando ne cogliamo i primi sintomi. E per questo il Parlamento europeo ha invitato tutti i Paesi membri dell’Ue, compresa l’Italia, a dotarsi di una figura che coordini le azioni per combattere l’antisemitismo a livello nazionale, auspicando una collaborazione fra tutte le realtà europee». «Accogliendo l’incontro odierno, il Comune di Milano – a partire dal Sindaco Giuseppe Sala – ha dimostrato tutta la sua attenzione e sensibilità rispetto al tema trattato. Ma non per questo possiamo permetterci di abbassare la guardia: gli sconvolgimenti a livello mondiale ci chiamano ad affrontare nuove sfide, soprattutto sul fronte dell’integrazione», conclude Di Segni.