18 Aprile 2013

La Polizia postale di Bolzano ha oscurato i siti web holywar.org e holywar.tv.

Fonte:

Polizia di Stato - http://questure.poliziadistato.it/Bolzano

“Operazione HolyWar” della Digos

holy_war_homeholywar_protocolsNella mattinata odierna, come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano nella persona del Sostituto Dott.Igor SECCO, la D.I.G.O.S. del capoluogo altoatesino, guidata dal Vice Questore Aggiunto Giorgio Augusto PORRONI, sotto il coordinamento dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con l’ausilio di una trentina di operatori appartenenti alle D.I.G.O.S. ed ai Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Napoli, Caserta, Lecce e Ferrara, ha eseguito otto perquisizioni domiciliari a carico dei promotori e di alcuni collaboratori, a vario titolo, dei siti “holywar.org” ed “holywar.tv”: due perquisizioni sono state poste in essere a Roma, una a Velletri, una a S.Giuseppe Vesuviano (NA), una a Nola (NA), una a Gricignano di Aversa (CE), una a Matino (LE) ed una a Ferrara. Inoltre è stata avviata una rogatoria delle autorità norvegesi, finalizzata allo svolgimento di ulteriori atti di indagine in quello Stato. Le attività odierne svolte nelle predette città italiane hanno permesso di sequestrare materiale di interesse, costituito da computer ed altri prodotti informatici, nonché da stampati, lettere, volantini, CD e DVD. L’oscuramento dei siti sopra citati era invece avvenuto nei giorni scorsi, da parte della Sezione della Polizia Postale di Bolzano, in seguito all’emissione del decreto di sequestro preventivo da parte del G.I.P. presso il locale Tribunale. Due dei soggetti perquisiti ed altri ancora da individuare sono indagati per aver promosso e diretto un gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione del popolo ebraico per motivi religiosi (delitto di cui all’art.3, comma 3, Legge 13 ottobre 1975, n.654), mentre gli altri sono indagati per aver diffuso idee fondate sull’odio razziale per motivi religiosi nei confronti della Comunità Ebraica (delitto di cui all’art.3 comma 1, lett.a, Legge 13 ottobre 1975, n.654), attraverso le sezioni italiane dei siti web www.holywar.org e www.holywar.tv, già tristemente noti, in quanto presenti in Rete da oltre dieci anni e, di recente, segnalati, durante i lavori della Commissione Parlamentare sull’antisemitismo, in cima alla lista dei siti più pericolosi presenti a livello globale. Infatti, in questi due siti, ormai da anni, vengono quotidianamente inseriti, tradotti in moltissime lingue, messaggi, volantini, immagini, video, registrazioni audio, cartoni animati, spot e trasmissioni radiofoniche, ove gli Ebrei sono descritti come trasandati, malconci, con naso aquilino, spilorci e sempre pronti ad accaparrarsi denaro, nonché come incarnazione del male assoluto, e sono definiti membri della cupola mafiosa ebraica italiana e internazionale, detentori del potere mondiale, legati alla Massoneria, autori o mandanti di atti terroristici, insomma un popolo contro cui bisogna “combattere una Guerra santa”,perché “satanico” e, addirittura, “nazista”. Inoltre, vi vengono esaltati il negazionismo dell’Olocausto, il disprezzo e la denigrazione nei confronti dei Sionisti, dello Stato d’Israele e della religione ebraica, ma anche del Sommo Pontefice, di numerosi esponenti politici italiani e stranieri, di professori universitari, intellettuali e di vari giornalisti, tra cui, in particolare, Fiamma NIRENSTEIN, definita “nazista e macellaia”, in quanto particolarmente attiva contro l’antisemitismo e contro il sito di cui si sta parlando. All’interno di www.holywar.org, di matrice cattolica tradizionalista e radicale, con espliciti riferimenti a preghiere latineggianti, lo slogan inneggiante alla Repubblica di Cristo, l’auspicio di realizzare una Rivoluzione Teocratica, intere sezioni dedicate al catechismo ed alla figura di Gesù e, non da ultimo, il richiamo alla “Guerra Santa”, è stato inserito, a tal fine, anche il manifesto del “Movimento di Resistenza Popolare. L’Alternativa Cristiana”, in cui si afferma, tra l’altro, che “E’ nostra intenzione, da veri cristiani e seguaci di Nostro Signore Gesù Cristo, dichiarare Guerra Santa contro i nemici di Dio e della nostra Chiesa Cristiana”, che vi è una “lotta tra i campioni dell’ordine cristiano e i demoni dell’ordine satanico razzista-sionista” e che bisogna unirsi “affinché il tuo paese non sarà liberato economicamente dall’Alta   Finanza Razzista-Sionista. Solo lo spirito di lotta unito allo sforzo personale può far vincere questa battaglia per la sopravvivenza, in antitesi al nuovo ordine mondiale totalitario satanico, razzista-sionista.”. In questo “Movimento” è presente un ideologo e Presidente, creatore di gran parte delle vignette, immagini, articoli e locandine del sito, che le invia dalla Norvegia, suggerendo composizione, grafica e contenuto, ad un soggetto presente in Italia, l’amministratore del sito, che le sistema, corregge ed infine pubblica sul sito stesso, al fine di creare una comunità indipendente, con connotazione antisemita, attorno ad un’area virtuale, costituita dagli utenti, il cui elemento fondante è la denigrazione della razza ebraica e la diffusione delle idee collegate a detta concezione ed al negazionismo. Il predetto soggetto italiano, inoltre, gestisce, crea ed aggiorna i contenuti del sito, implementa i collegamenti con le sezioni straniere e cura le connessioni di aggiornamento sul server allocato negli Stati Uniti. Per tali attività si è avvalso dell’assistenza degli altri indagati, che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione di filmati e documenti, alle traduzioni di testi ed alla risoluzione di problemi del sito, così prestando la loro assistenza tecnica, documentale ed intellettiva.   Le indagini sono state avviate nel febbraio dello scorso anno, a seguito della denuncia per propaganda razzista ed antiebraica presentata da un esponente della Comunità Ebraica di Merano, che indicava un poster pubblicato sul sito in cui comparivano le immagini di vari esponenti delle Comunità Ebraiche italiane, associate ad epiteti intolleranti e simboli satanici, nonché a slogan che li definivano come “nazisti-ebrei membri della cupola mafiosa ebraica italiana” e “schiavi di satana”, che “vogliono la distruzione della Chiesa Cattolica, ma noi lotteremo”. Va evidenziato che, in ragione dei contenuti del sito “holywar.org”, le Comunità Ebraiche italiane hanno a più riprese protestato e presentato istanze all’Autorità Giudiziaria, tese al perseguimento dei responsabili ed all’oscuramento del dominio. I tentativi di censura si sono sostanzialmente rivelati inefficaci, proprio per la difficoltà di ottenere dalle autorità americane i dati necessari alla loro identificazione. E ciò sebbene alcune persone di origine ebraica si siano profuse in un’incessante opera di “inseguimento” del sito, inoltrando formali proteste a tutti i gestori internet presso i quali riparava il dominio. In alcuni casi, le richieste di censura hanno ottenuto risposta positiva da parte degli stessi gestori, che hanno rescisso i contratti di ospitalità forniti ad “holywar”. Infatti, il citato sito, negli ultimi anni, è stato allocato presso diversi “hosting” ed appare evidente che gli stessi indagati abbiano aggirato gli ostacoli, proseguendo nella loro continua opera di propaganda. Questa volta, però, le indagini della D.I.G.O.S. di Bolzano hanno consentito di acquisire dalla società di Internet Service Provider statunitense interessata i dati relativi alla registrazione del sito e gli accessi amministrativi eseguiti dalla Norvegia. Ulteriori accertamenti eseguiti sui gestori italiani hanno poi permesso di identificare l’utenza dalla quale sono partiti i collegamenti, ovvero gli accessi amministrativi necessari per l’aggiornamento e l’implementazione del sito. Successivamente sono state avviate attività di intercettazione telematica e telefonica che hanno consentito di delineare le diverse figure ed i diversi ruoli svolti dai promotori e dai collaboratori del sito “holywar.org”.