Fonte:
Moked.it
“Uguaglianza, valore a rischio
Difendiamolo insieme”
Promuovere il rispetto dei diritti umani, il principio di uguaglianza e il diritto di tutti gli Stati a vivere ed esistere in pace. E in questo contesto combattere l’antisemitismo e l’antisionismo e ogni altre forma di razzismo e discriminazione.
È il primo punto tra le finalità che si pone l’Associazione Italiana Avvocati e Giuristi Ebrei, costituita ufficialmente lo scorso autunno e da ieri entrata nella sua fase operativa grazie a un primo incontro tenutosi a Roma, presso lo studio legale Nunziante Magrone, che ha avuto come ospite d’onore il professor Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio, protagonista della stagione delle Intese e oggi giudice della Corte costituzionale, intervenuto sul tema silenzio dei giuristi italiani davanti alla promulgazione delle Leggi razziste. A ottanta anni dall’infamia, consumata nell’indifferenza di molti, una riflessione carica di spunti attuali.
Soddisfatto il presidente dell’Associazione, il presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti. “Un incontro di ottimo livello, con partecipazione rilevante da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo. Significa – dice – che l’esigenza di questo nostro impegno è avvertita”. In apertura di incontro Sacerdoti ha indicato le linee guida e i filoni che saranno seguiti: “Contrasto al razzismo e all’antisemitismo, innanzitutto. Con l’obiettivo, in ragione dell’80esimo anniversario delle Leggi antiebraiche ormai imminente, di far applicare in tutti i tribunali d’Italia targhe commemorative di chi, nelle diverse città, perse per via delle stesse il proprio lavoro”. Iniziative, incontri, corsi di aggiornamento. La sfida, sottolinea Sacerdoti, “è quella di creare un network solido”. Illustri i relatori che saranno coinvolti (la prossima attività sarà a Milano): tra gli altri il giudice statunitense, ma di origine italiana, Guido Calabresi.
Tra le varie finalità indicate nello Statuto, l’Associazione – è stato spiegato – ha come scopo anche quello di promuovere e mantenere la cooperazione e gli scambi tra propri membri, stabilire e mantenere contatti e cooperare con organizzazioni analoghe o con simili scopi a livello internazionale, promuovere lo studio di questioni legali di particolare interesse per le istituzioni ebraiche, ricercare e pubblicare informazioni sulla condizione personale e giuridica degli ebrei in Italia e nel mondo, promuovere lo studio e la conoscenza del diritto ebraico.
“Da sempre – spiega Giulio Disegni, vicepresidente UCEI – il legame tra ebraismo e diritto è particolarmente forte. Soprattutto nell’avvocatura il contributo ebraico ha lasciato e continua a lasciare il segno. Una tradizione di ampio respiro”. Guardando all’attualità, anche nel solco dei temi sollevati da Amato, che nella sua lezione non ha mancato di esprimere perplessità e angosce sulla tutela dei diritti oggi, Disegni parla di “derive che vanno presidiate”. Anche per questo, incalza, “è fondamentale che la partecipazione a questa associazione sia ampia: bisogna tenere alta la guardia”.
Concorda Ariel Dello Strologo, presidente della Comunità ebraica di Genova, anche lui presente all’incontro romano. “Sono rimasto colpito dalla lucidità delle parole di Amato, istruttive e stimolanti. Quello del diritto, presidio di civiltà, è un campo in cui gli ebrei storicamente hanno qualcosa da dire. La nostra voce – afferma – è importante”.
Commenta Davide Jona Falco, Consigliere UCEI. “La sensazione è doppia: c’è soddisfazione per aver saputo guardare lontano, quando abbiano invitato il professor Amato senza immaginare cosa sarebbe successo in questi mesi. Dall’altra è forte la preoccupazione per l’attuale situazione italiana ed europea, come ha magistralmente evidenziato il nostro ospite”.
A sottolineare la necessità di una vita associativa costante e incisiva è stato, nel corso dell’incontro, anche il vicepresidente Ruben Pescara. Mentre la presidente dell’Unione, Noemi Di Segni, ha plaudito a una iniziativa “che colma un vuoto” e che sarà di supporto all’UCEI stessa nel segno di sinergie “che andranno implementate”.
Da segnalare anche l’intervento di Maurizio Ruben, vicepresidente della International Association of Jewish Lawyers and Jurists, che ha prospettato la possibilità di una collaborazione da consolidare in occasione del prossimo Congresso in programma a novembre. E proprio a Roma.