Luogo:
Milano
Fonte:
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Saluto nazista e ‘Heil Hitler’, il pensionato (insospettabile) fermato da un soldato all’ingresso della sinagoga
Antisemitismo a Milano, la comunità ebraica era riunita nella cena rituale per il Sukkot. Denunciato dalla polizia per istigazione all’odio religioso un 69enne fermato in via della Guastalla: incensurato, ha alzato il braccio destro camminando per 20 metri. Non è legato a movimenti di ultradestra
Milano – Una scena quasi surreale, al netto della sua gravità, che ha lasciato attonite le persone che loro malgrado l’hanno vissuta in prima persona. Ieri sera, giovedì 9 ottobre, poco prima delle 19.30, un uomo di 69 anni che stava passeggiando davanti alla sinagoga centrale di via della Guastalla ha alzato all’improvviso il braccio destro e per una ventina di metri ha continuato a camminare facendo il saluto nazista, accompagnandolo con la frase “Heil Hitler” ripetuta più volte.
Lo sfregio nazista in via della Guastalla a Milano
Una sequenza accaduta sotto gli occhi di un uomo che proprio in quel momento stava entrando all’interno del luogo di culto di riferimento della Comunità ebraica di Milano per partecipare a una cena rituale per il Sukkot, una festività che dura sette giorni e che prevede anche momenti di convivialità all’interno di capanne (una delle quali è collocata proprio nel cortile interno dello spazio religioso a due passi dal Palazzo di Giustizia).
Il pensionato si è rifiutato di consegnare i documenti
Una sequenza che ha richiamato immediatamente l’attenzione dell’addetto alla vigilanza che stava aprendo il cancello, che ha reagito verbalmente all’ostinata provocazione antisemita dello sconosciuto; dal canto suo, quest’ultimo ha proseguito come se niente fosse. Alla fine della strada, però, il sessantanovenne è stato fermato da un militare dell’Esercito, in presidio fisso vicino a uno dei luoghi da sempre cerchiati in rosso sulla mappa del rischio in città e da sorvegliare con la massima attenzione, per di più in una fase storica così delicata per quanto sta accadendo in Medio Oriente. Il soldato ha chiesto all’uomo di declinare le sue generalità e di mostrare subito un documento d’identità, ma l’altro si sarebbe rifiutato categoricamente, con modi tutt’altro che gentili. A quel punto, è scattata la chiamata al 112, che ha generato l’intervento immediato di un equipaggio delle Volanti e degli investigatori della Digos.
I testimoni e il reato: rischia da 6 mesi a 4 anni di carcere
Dopo aver verbalizzato le dichiarazioni dei testimoni, che hanno cristallizzato con precisione la ricostruzione dell’episodio, gli agenti hanno denunciato il sessantanovenne per l’articolo 604 bis del codice penale, che punisce con la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6mila euro “chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” e con la reclusione da sei mesi a quattro anni “chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
Chi è il 69enne: incensurato e non impegnato politicamente
Le verifiche nelle banche dati delle forze dell’ordine hanno fatto emergere che la persona indagata è incensurata (o meglio, lo era fino a poche ore fa) e che non è mai entrata nei radar degli esperti della Questura per partecipazioni a manifestazioni politiche tantomeno per l’appartenenza a partiti o movimenti di estrema destra. Un profilo da insospettabile, insomma.
Photo Credits: Il Giorno
