Luogo:
Veneto
Fonte:
Testimonianza CE
Durante una visita all’evento ho constatato l’esposizione di un dipinto raffigurante un carro armato con bandiera rossa, una donna velata con kefiah, rovine e nuvole rosse, con la scritta “Anti Zionism” in rosso con sangue che cola. L’opera risulta chiaramente ideologica e incita all’odio verso il movimento sionista, che è storicamente un movimento di indipendenza nazionale, anticoloniale e di ricongiungimento nativo del popolo ebraico.
Oltre a ciò, l’area dell’evento è pienamente decorata con bandiere della Palestina. Quando ho chiesto spiegazioni all’organizzazione sul posto, mi è stato risposto che non è una presa di posizione politica, bensì rappresenta “un ideale”, e che non possono esporre “tutte le bandiere del mondo”. Alla mia richiesta di poter esporre altre bandiere, bandiere di segno opposto o messaggi in contraddittorio, mi è stato negato il permesso con la motivazione che “l’evento è organizzato da loro”.
La presenza in scaletta di un artista con il nome d’arte “Intifaya”, chiaro richiamo all’Intifada ⎼ sollevazioni religiose ed estremiste promosse da gruppi terroristici antisionisti notoriamente violenti e contrari ai diritti umani — conferma che non si tratta di una semplice esposizione “ideale”, bensì di una precisa direzione politica dell’organizzazione volta a politicizzare e fare propaganda durante il festival.
