4 Maggio 2018

All’assemblea di Telecom Italia frasi antisemite contro Franco Bernabé ed Amos Genish

Luogo:

Rozzano (Milano)

Fonte:

www.huffingtonpost.it, Il Fatto Quotidiano

L’ira di Franco Bernabè per le allusioni antisemite durante l’assemblea Tim: “Deplorevoli e inaccettabili”

Da alcuni piccoli azionisti frasi contro l’amministratore delegato israeliano Amos Genish e la “lobby ebraica”

“Ci sono state alcune allusioni antisemite inaccettabili, che non sono mai state sentite in questa assemblea”. Mancano pochi minuti prima del voto decisivo per assegnare il controllo di Tim tra i due contendenti (Vivendi e Elliott), quando Franco Bernabè, il vicepresidente del gruppo chiamato a dirigere i lavori dell’assemblea del gruppo telefonico, non ci sta più e denuncia pubblicamente il comportamento di alcuni piccoli azionisti.

L’assemblea, che fino a quel momento si era svolta in tranquillità, si surriscalda. Rivolgendosi a uno dei piccoli azionisti che continuava a interromperlo, Bernabè interviene con fermezza: “Signor Bava, lei ha già parlato troppo e in termine offensivi”.

Secondo quanto appreso da Huffpost, alcuni piccoli azionisti hanno usato toni con richiami antisemiti durante i loro interventi in assemblea. “Scusate se non parlo italiano”, avrebbe detto uno di loro, riferendosi in modo ironico al ceo di Tim, Amos Genish, di nazionalità israeliana. Un altro piccolo azionista, invece, avrebbe fatto allusioni offensive, legando il nome di Bernabè “a Rothschild e alla lobby ebraica”.

Secondo Il Fatto Quotidiano del 5 maggio (Cdp caccia Bolloré, vince il “mercato” ma grazie allo Stato) durante l’assemblea, Marco  Bava «disturbatore con curriculum pluridecennale. Dopo aver chiesto ripetutamente all’israeliano Genish se avesse rapporti con il Mossad (servizio segreto del suo paese), ha insinuato che l’ad e lo stesso Bernabè fossero al servizio di interessi stranieri e delle “lobby ebraiche” »