Luogo:
Milano
Fonte:
Segnalazione CE
Aggressione verbale a un rabbino con il figlio piccolo in un Autogrill di Milano al grido di “Assassini” e “Free Palestine”
In un Autogrill nei pressi di Milano, un rabbino accompagnato dal figlio piccolo è stato oggetto di un’aggressione verbale da parte di un gruppo di persone che hanno urlato contro di loro slogan legati alla causa palestinese, tra cui “Free Palestine” e “Assassini”. L’episodio, riportato da alcuni testimoni sui social, ha assunto toni sempre più violenti, con espressioni come “Tornate a casa vostra” e “Finirete all’inferno”, con un crescendo di toni e violenza verbale rivolte al religioso e al bambino, colpevoli unicamente di una visibile identità ebraica. Un uomo si è avvicinato minacciosamente alla famiglia ricordando “Qui non siamo a Gaza, qui siamo in Italia, siamo a Milano. Assassini”. Il bambino, che avrà avuto circa otto anni, assisteva attonito.
La reazione all’aggressione
Il rabbino ha tentato di rispondere alle offese proteggendo il figlio visibilmente spaventato, ma il clima è rapidamente degenerato. Nel video da lui girato, commenta “voilà l’Italie” e risponde con voce ferma “Am Israel Chai” alle urla scomposte del gruppo minaccioso che li ingiuria.
La vicenda solleva preoccupazioni profonde sul livello crescente di tensione e intolleranza presente anche in luoghi pubblici del nostro Paese.
Confondere l’appartenenza ebraica con una presa di posizione politica, o peggio con una colpa collettiva, è un segnale allarmante che ricorda pagine buie della nostra storia. L’antisemitismo, in qualunque forma si manifesti, è inaccettabile. Non è una posizione ideologica, né una “opinione”: è un reato.
È fondamentale che le autorità facciano chiarezza sull’accaduto, identifichino i responsabili ed intervengano con determinazione. Ma è altrettanto essenziale che la società civile – in tutte le sue espressioni – respinga senza ambiguità ogni forma di odio razziale, a maggior ragione quando prende di mira bambini e famiglie inermi.
Nel dibattito pubblico sul Medio Oriente, la libertà di espressione deve restare salda. Ma non può mai diventare un alibi per l’intolleranza o la violenza. La democrazia non può tollerare chi la usa per negare la dignità e la sicurezza altrui.
di Anna Balestrieri
