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Roma, adesivo antisemita al Celtic Park: la Stella di David per insultare i tifosi laziali
Dopo gli sticker di Anna Frank, un altro affronto alla comunità ebraica con un macabro gioco di parole: “Laziale uno, due, tre…”
La stella di David. E la scritta: “Laziale uno, due, tre…”. Un gioco di parole macabro, dalla chiara matrice antisemita, è comparso giovedì 11 dicembre su un adesivo incollato nel settore ospiti del Celtic Park mentre era in corso la partita di Europa League tra la squadra di Glasgow e la Roma. In tutto sono oltre duemila i tifosi giallorossi che hanno raggiunto la Scozia per sostenere la squadra allenata da Gian Piero Gasperini, che ha vinto per tre a zero. E tra loro c’è chi si è divertito a usare questa offesa antisemita pensando così di insultare i tifosi laziali. La stella di David. E la scritta: “Laziale uno, due, tre…”. Un gioco di parole macabro, dalla chiara matrice antisemita, è comparso giovedì 11 dicembre su un adesivo incollato nel settore ospiti del Celtic Park mentre era in corso la partita di Europa League tra la squadra di Glasgow e la Roma. In tutto sono oltre duemila i tifosi giallorossi che hanno raggiunto la Scozia per sostenere la squadra allenata da Gian Piero Gasperini, che ha vinto per tre a zero. E tra loro c’è chi si è divertito a usare questa offesa antisemita pensando così di insultare i tifosi laziali. L’adesivo, incollato Celtic Park prima che iniziasse la partita, è solo l’ultimo di una lunga serie di offese a sfondo antisemita che le componenti più vicine al neofascismo romano di entrambe le tifoserie si scambiano vicendevolmente da decenni. Non è un caso: fra gli ultrà della Roma, più volte sono balzati alle cronache tifosi legati ai movimenti di estrema destra tra cui CasaPound. Lo stesso accade anche sulla sponda biancoceleste, dove però da qualche anno, per arginare la deriva neofascista e antisemita, è nata anche la formazione Lazio e libertà: la sigla è formata da tifosi che si dichiarano antifascisti. Intanto però il valzer del disgusto si trascina senza sosta. Tra i casi più eclatanti quello del 2001, quando durante il derby, nella curva nord della Lazio, comparve uno striscione shock: “Auschwitz la vostra patria, i forni le vostre case”. Nel 2003, allo stadio Olimpico, nel corso della partita Roma – Livorno, un altro striscione atroce venne rivolto dai tifosi giallorossi ai cugini biancocelesti: “Lazio-Livorno. Stessa iniziale stesso forno”. Poi ci fu nel 2017 un gruppo di ultrà laziali incollò sulle vetrate che separano la curva sud dai distinti l’adesivo di Anna Frank con indosso la maglietta della Roma. Ad aprile 2024, invece, fecero discutere gli sticker antisemiti comparsi a Portonaccio, realizzati in vista del derby. Nella stessa immagine Hitler e Mussolini con la maglia della Roma. Mentre, Mr Enrich, il simbolo degli ultras della Lazio, gli Irriducibili, vestito con un pigiama a righe, come i deportati, prigionieri dei campi di concentramento. Sullo sfondo ci sono gli edifici di Auschwitz e il cancello con la scritta “Arbeit macht frei”. Nel 2025, invece, un maxi striscione comparve sul cavalcavia della Tangenziale Est. Il messaggio, accompagnato da due svastiche, non ha bisogno di interpretazioni: “Laziale ebreo”. di Marco Carta
Photo Credits: roma.repubblica.it
