19 Novembre 2019

Vandalizzate con svastiche lapidi in ricordo degli antifascisti

Fonte:

La Repubblica edizione di Roma

Autore:

Clemente Pistilli

Due svastiche sulla lapide degli antifascisti

Genzano, sfregiata targa all’ingresso del Comune Presidio dell’Anpi. Zingaretti: “Gesto vigliacco”

Due svastiche e una croce celtica sono state disegnate la notte scorsa con uno spray nero sotto le lapidi che ricordano i caduti in guerra e i martiri antifascisti all’ingresso del palazzo comunale di Genzano. L’ennesimo segnale di rigurgiti nazifascisti che da tempo avvelenano il Paese. Un insulto ancor più forte alle vittime e alla memoria, considerando che gli ignoti autori del gesto hanno agito in un centro che, dal dopoguerra al 2016, ha avuto sempre amministrazioni antifasciste di centrosinistra. Abbastanza per sollevare un’ondata di sdegno. I simboli neri sono stati scoperti ieri mattina da alcuni dipendenti comunali e subito sono stati fatti cancellare dal commissario prefettizio Nicola Di Matteo, alla guida dell’ente locale fino a nuove elezioni dopo che ad aprile, dopo appena due anni, è crollata sotto il peso di contrasti interni la giunta pentastellata di Daniele Lorenzon. Lo stesso commissario prefettizio ha inoltre disposto la chiusura notturna del portone del municipio e ha chiesto a polizia e carabinieri, che stanno cercando di identificare i responsabili dell’accaduto visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza, di potenziare i controlli notturni. La locale sezione dell’Anpi, esprimendo «sconcerto e sdegno», ha organizzato ieri sera un presidio, a cui si sono uniti sindacati e forze politiche antifasciste. Dura la condanna per l’accaduto anche da parte del Pd e di Leu. «Infangare la memoria di chi si è sacrificato per la nostra libertà lo trovo davvero meschino e vigliacco — ha dichiarato Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e segretario del Partito democratico — lotteremo, ogni giorno e in ogni strada, per un paese libero, democratico e soprattutto antifascista». Parole a cui si sono aggiunte quelle di Tobia Zevi, presidente dell’osservatorio “Roma! Puoi dirlo forte”: «Occorre mobilitarsi per fermare l’avanzata di una onda nera violenta e intollerante, con epicentro a Roma che si sta diffondendo in tutto il Lazio. Un estremismo di destra che sta progressivamente inquinando la vita civile e democratica dell’intero Paese». La consigliera regionale dem Eleonora Mattia ha infine proposto una legge per inserire nello Statuto della Regione Lazio l’espresso riferimento ai valori antifascisti.

Photo Credits: La Repubblica edizione di Roma