1 Febbraio 2017

Svastiche disegnate sui muri delle strade centrali di Torino

Fonte:

La Stampa edizione di Torino

Autore:

Paolo Coccorese

Nessuno rimuove le svastiche di via Garibaldi

Ieri verso l’ora di pranzo, complici le nostre richieste di spiegazioni, due operai assoldati dal Comune hanno cancellato quelle disegnate lungo i muretti del sottopassaggio di piazza Statuto. Tre svastiche in tutto. Una piccola parte della quindicina che da oltre una settimana si possono ammirare per le strade del centro, a pochi giorni di distanza dal 27 gennaio: la commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Vernice e odio nel cuore della città per mano dei tifosi della Lazio che due domeniche fa erano allo Stadium per la sfida con la Juve. E che si sono lasciati alle spalle muri rovinati dai simboli nazisti, dagli insulti razzisti e dalla parolacce. Via Garibaldi, i portici di piazza Statuto e corso Inghilterra. Vergogna doppia. Anche perchè hanno imbrattato la facciata davanti Porta Susa che ospita la lapide partigiana alla memoria della medaglia d’argento Carlo Pizzorno.

Corso Inghilterra

In corso Inghilterra, le cinque svastiche contate ieri mattina sono incredibilmente passate quasi inosservate. «Ne hanno parlato in pochi. Qualche residente del palazzo, ma nessun cliente», racconta Alessandro Maccarone, dietro il bancone di uno dei tanti bar che si affacciano sul nuovo boulevard. Allarga le braccia. «Sono cose orribili anche perchè la pulizia delle pareti la paghiamo sempre noi», aggiunge mentre prepara la tovaglietta per il pranzo di qualche cliente. Per le strade del centro, il problema delle facciate imbrattate dalla vernice non è nuovo. In cinque mesi, i muretti grigi costruiti dove una volta c’era il Passante sono diventati le tele per la sfida a colpi di sigle sempre più grandi da parte dei tanti writer. «Il Comune dovrebbe inventare un progetto per evitare che siano imbrattati: perché non occupare gli spazi facendoli dipingere da artisti della street-art?». Una proposta interessante che rischia di spostare l’attenzione altrove. Cancellando i danni provocati dai raid dei tifosi. O meglio, tifose della formazione laziale. Le svastiche, infatti, sono state firmate con un acronimo che rimanda ad un particolare gruppo della curva dell’Olimpico: quello della «Femminilità» delle ultras biancocelesti che sul web appaiono con foto e profili social dove spesso fa capolino qualche saluto romano di troppo.

Le mancate segnalazioni

«Scriveremo subito a Palazzo Civico per farle cancellare anche sulle facciate dei privati», dice Maria Grazia Sestero, presidentessa del Comitato Provinciale del’Anpi. Che poi mette il dito nella piaga: «Se è vero che io non sono passata da corso Inghilterra negli ultimi giorni, è singolare che tutte queste svastiche non abbiano spinto qualcuno a segnalarle al Comune o, almeno, a Specchio dei Tempi».