19 Gennaio 2015

Secondo Jan Eliasson, vice segretario generale dell’ Onu, «L’antisemitismo è in preoccupante aumento in Europa»

Fonte:

la Repubblica

Antisemitismo, l’allarme dell’Onu

Eliasson: “Preoccupa anche la crescente discriminazione contro i musulmani”

New York. «L’antisemitismo è in preoccupante aumento in Europa», avvisa Jan Eliasson, vice segretario generale dell’ Onu. Durante una cerimonia in memoria delle vittime della Shoah, Eliasson ha citato «le politiche di polarizzazione» come fattore chiave nella discriminazione, il pregiudizio e la violenza». Questo incide anche nella crescente tendenza a discriminare i musulmani», mentre preoccupa «il sentimento anticristiano in molti luoghi». II vice segretario imputa l’antisemitismo e la discriminazione contro i musulmani al «prolungato conflitto fra israeliani e palestinesi che ha contribuito ad acuire sfiducia e falsi stereotipi» e all’inasprirsi della «retorica contro l’immigrazione, nonostante i contributi dei migranti alle nostre società». Gli fa eco Theresa May, ministro dell’Interno britannico: «Dobbiamo affrontare la scioccante crescita nell’antisemitismo», dice in visita alla comunità ebraica mentre si rafforza la sicurezza dei quartieri ebraici nelle capitali europee dopo la strage parigina del gennaio nella sede della rivista Charlie Hebdo e nel supermercato kosher. La ministra cita dati in aumento dopo la guerra di Gaza l’estate scorsa in cui sono morti più di 2100 palestinesi e 72 israeliani. In Israele il primo ministro Netanyahu lancia una stoccata contro l’Europa in occasione della visita del premier giapponese. «L’Europa è sottoposta a un’ondata di islamizzazione, antisemitismo e antisionismo», dice e per questo «vogliamo decisamente ridurre la nostra dipendenza da certi mercati in Europa occidentale», il che significa sviluppare nuovi mercati in Asia in Cina, India e Giappone. La tv parlamentare israeliana pubblica i risultati di un sondaggio fondato su questo interrogativo: “Israele può rinunciare a esportare in Europa, e perseguire una politica che può provocare un embargo economico?. Per il 62% degli israeliani, la risposta è negativa.