31 Gennaio 2020

Scritte naziste sul campanello di casa

Fonte:

Corriere Torino

Autore:

Massimo Massenzio

Scritte naziste sul campanello della figlia di un partigiano

È il terzo episodio in pochi giorni in Piemonte. La vittima: «Non ho paura, ma trovate chi è stato»

«Sieg heil, rauss guth». Lo slogan nazista, utilizzato dalle SS, è comparso due giorni fa sul citofono di un’elegante palazzina nel quartiere di Vanchiglia. Era accompagnato da una svastica e una croce celtica, disegnate su etichette adesive e incollate sul citofono di una pensionata di 71 anni, figlia di un partigiano della Sap Grandi Motori e non di origine ebraica . La donna, componente del direttivo Anpi della circoscrizione 7, si è presentata in questura per sporgere denuncia e la Digos ha avviato un’indagine per cercare di capire se possano esserci collegamenti con gli altri episodi che si sono verificati nei giorni scorsi in Piemonte. La scorsa settimana, infatti, sulla porta della casa della staffetta partigiana Lidia Beccarla Rolfi, a Mondovì, era apparsa la scritta «Juden hier». E lunedì mattina, in via Monferrato, a Torino, qualcuno ha minacciato Maria Bigliani scrivendo sul muro del suo pianerottolo «Crepa sporca ebrea». Il terzo caso di insulti di stampo nazista e antisemita preoccupa non poco la presidente provinciale dell’Anpi Maria Grazia Sestero: «Il moltiplicarsi di aggressioni e minacce a cittadini antifascisti, presso le loro abitazioni, sta raggiungendo livelli socialmente intollerabili — attacca — chiediamo alle Autorità competenti di individuare i responsabili perché si interrompa questa catena di violenze». Se lo augura anche la figlia del partigiano Armando, che però assicura di non essere spaventata: «Trovare quegli slogan nazisti non mi ha stupito. Provengo da una famiglia profondamente antifascista e, pur non essendo una grande conferenziera, ho dato il mio contributo per ricordare la storia di mio padre. Era un grande uomo che credeva nella democrazia e nella libertà e ha combattuto per liberare Torino. Prima asserragliato nella fabbrica e poi durante l’esodo della colonna nazista che lasciò la città fra il 27 e il 28 aprile». E aggiunge: «Sono convinta chi ritrova queste scritte debba denunciare, proprio come ha fatto Maria Bigliani, che un giorno mi piacerebbe conoscere. E spero ci sia più attenzione verso i gruppetti neonazisti che, di questi tempi, fanno proseliti fra giovani ignoranti che non sanno come impiegare le loro energie. Purtroppo il nazifascismo è un male insito in certe nature».

Photo Credits: Corriere Torino