27 Gennaio 2024

Ritratto di estremisti pro pal

Fonte:

il Mattino

Autore:

Camilla Mozzetti

Gli anarchici e la galassia anti-ebraica

Fermato Chef Rubio: andava a un sit-in

ROMA Ci sono almeno due aspetti che preoccupano le forze dell’ordine, già schierate nel dispositivo messo a punto a tutela di obiettivi sensibili e ordine pubblico, prescindendo dal fatto che oggi, Giorno della Memoria, sono stati vietati in tutta Italia cortei e sit-in pro-Palestina e al netto delle “dimostrazioni” personali come quella di chef Rubio. II primo riguarda la frammentarietà che c’è ad esempio fra la Comunità palestinese di Roma e quella di Milano. Quest’ultima ieri pomeriggio aveva comunicato lo spostamento della manifestazione a domani, rispondendo dunque alla direttiva del Viminale. Nella Capitale, invece, a ieri sera non era arrivata nessuna comunicazione ufficiale su una nuova data ma solo la presa d’atto, da parte dei promotori, che il corteo previsto per oggi, da piazza Vittorio (quartiere Esquilino) a San Giovanni, non si sarebbe tenuto. «E estremamente grave che la comunità ebraica incida su una decisione già presa dall’autorità competente che aveva autorizzato il nostro corteo» è il commento a caldo di Maya Issa, presidente del Movimento degli studenti palestinesi. «È una decisione che aumenta la rabbia. Noi ci riserveremo di decidere se manifestare il 28 ma non possiamo garantire che non ci siano persone che domani scendano comunque in piazza»

LE DIVERGENZE E questo significa non solo la distanza di posizioni fra Lazio e Lombardia ma anche la mancanza di una “compattezza” all’interno della Comunità romana dove dei sottogruppi molto più intransigenti rendono difficile il dialogo. Il secondo aspetto riguarda il “sottobosco”, più romano che milanese, che anima e compone una galassia disomogenea e anche pretestuosa. Perché fra chi da anni scende in piazza a sostegno del popolo palestinese sfrutta la “causa” anche per altre rivendicazioni. Ed è qui, in questo novero “magmatico” che si trovano e mescolano movimenti anarchici, collettivi universitari e studenteschi, frange estremiste delle curve da stadio, movimenti per l’abitare. Chi da anni si misura con queste realtà è chiaro: c’è tutta la pletora della sinistra antagonista, storicamente in piazza per la causa palestinese, che agita altre proteste. Una galassia movimentista ampia che annovera da ultimo anche ambientalisti o gruppi compatti all’epoca della pandemia nel rinnegare, ad esempio, il virus Sars-Cov-2. Un novero di soggetti in sostanza che oggi potrebbe comunque decidere di dar “prova di sé”. E quindi di scendere lo stesso in strada.

L’ALLERTA Motivo per cui, tutti gli uffici deputati all’analisi – dalla Digos all’Antiterrorismo – sono pronti ad ogni eventualità. A Milano, come detto, la manifestazione è stata ufficialmente spostata a domani, a Napoli, dov’era prevista, è possibile che qualcosa avverrà – la Rete per Palestina lancia un sit-in alle II in piazza San Domenico: «Sfidiamo i divieti di Piantedosi» per «urlare mai più al genocidio di un popolo» e «chiedere il cessate il fuoco» – e lo stesso a Cagliari anche se i numeri sono molto diversi da quelli romani. Il preavviso originario per la Capitale, contava all’incirca un migliaio di partecipanti. Un numero solamente approssimativo dentro cui, proprio per la data del 27 gennaio, si sarebbe allargato. C’è poi da considerare l’incognita del singolo o del singolo gruppo: mentre alcuni partecipanti al sit-in di ieri davanti alla Farnesina, appartenenti a Potere al popolo hanno provato a tingere di rosso la bandiera di Israele, venendo bloccati dalla polizia, Gabriele Rubini, in arte chef Rubio, è stato trovato prima di arrivare al sit-in con una tanica contenente cinque litri di sostanza rossa, probabilmente sangue animale come lui stesso ha dichiarato agli agenti. Diversi campioni sono stati prelevati dalla Scientifica dalle cui analisi, si procederà a norma di legge, qualora fosse confermata la provenienza animale.