10 Agosto 2014

Ripresi dalle telecamere di sorveglianza gli autori dei raid antisemiti a Roma

Fonte:

Il Messaggero edizione di Roma

Autore:

Luca Lippera – Paola Vuolo

I manifesti antisemiti, la pista dei video per trovare i colpevoli

L’INDAGINE

La chiave per risolvere l’indagine sui responsabili dell’ennesimo raid antisemita in città potrebbe già essere nelle mani degli investigatori della Digos. Perchè alcune telecamere di sorveglianza avrebbero ritratto gli uomini che hanno affisso alcuni dei numerosi manifesti che invitano a boicottare i negozi ebrei della città, poi rivendicati dal gruppo di estrema destra “Vita est militia”. I manifesti sono comparsi all’alba, il sindaco Ignazio Marino li ha fatti rimuovere immediatamente e ha condannato il nuovo attacco antisemita: «Sono stati immediatamente rimossi dalle squadre di Ama, coordinati dal Pronto Intervento centro storico (Pics), i manifesti abusivi contro i prodotti di Israele e i negozianti che li vendono, apparsi venerdì notte. Ama è ancora impegnata nelle rimozioni, seguendo le segnalazioni, perché i sedicenti Vita est militia, che hanno firmato i manifesti, ne affiggono in continuazione. Il linguaggio utilizzato riporta alla mente le liste di proscrizione antiebraiche del nazifascismo. La Capitale d’Italia, medaglia d’oro alla Resistenza, si schiera a fianco dei commercianti presi di mira. Roma considera questi gesti compiuti da teste vuote un inaccettabile schiaffo alla dignità e ai valori di tutte le romane e i romani. Gli autori di questi gravissimi atti devono essere identificati, arrestati e severamente condannati».

LE SCRITTE

I nuovi manifesti, che invitano a boicottare i prodotti di Israele, sono stati trovati nelle zone di piazza Bologna, Corso Trieste, via Ugo Ojetti, e in particolare a viale Libia, dove ci sono diversi negozi di commercianti ebrei. «Boicotta Israele – è stampato sui manifesti – contribuisci a fermare il massacro del popolo palestinese. Bisogna boicottare ogni tipo di prodotto e commerciante ebraico». Ma le parole di odio razziale non si limitano ad incitare al boicottaggio. Il volantino contiene anche una vera black list con i nomi di una cinquantina di negozi: attività commerciali messe praticamente all’indice dal gruppo estremista. Nella note tra il 27 e il 28 luglio scorso sui muri della città erano apparse svastiche, scritte e volantini di odio razziale: tre estremisti di destra sono stati indagati due giorni fa. Pur non escludendo nessuna ipotesi, gli investigatori ritengono poco probabile che il raid di venerdì notte e quello del 27 luglio, sia opera della stessa mano.