4 Novembre 2023

Reportage dell’esperto Paolo Berizzi su estrema destra e conflitto Hamas-Israele

Fonte:

La Repubblica

Autore:

Paolo Berizzi

Neonazismo e complotti L’estrema destra italiana rete d’odio antisemita che inneggia ad Hamas

Il gruppo Do.ra. scrive che il vero obiettivo di Israele è `occupare il mondo”

AZZATE (VARESE) — «Il loro obiettivo non è eliminare la Palestina. Quello è solo un mezzo. Il loro obiettivo è costruire la Grande Israele, occupando il mondo intero»; «Vogliono alimentare quel Caos tanto voluto dalla Torah, dal quale solo l’Ebreo può trarre vantaggio». Conclusione: «Siano i popoli oppressi ad alzare al cielo i nostri gagliardetti, il Fascio Littorio e la luminosa Svastica». Per capire quali sono e dove sono le centrali da cui sgorga il nuovo (vecchio) odio antisemita che cavalca l’onda della guerra Israele-Hamas si pub percorrere l’autostrada A8 da Milano in direzione Varese. Azzate, via Giotto 19. Il circolo Fratelli Gervasini («Centro culturale-formativo») sorge in mezzo a un pugno di palazzine basse. Insegna in ferro, scritta a caratteri futuristi: «Circolo Fratelli Gervasini» (a capo delle Brigate Nere locali di Mussolini). I neonazisti Do.ra. (Comunità militante dei dodici raggi) si trasferiscono qui a ottobre 2022. Nel 2017 Digos e Antiterrorismo chiudono la vecchia sede di Caidate di Sumirago e la procura di Busto Arsizio li indaga per tentata ricostituzione del partito fascista. Il processo non è mai iniziato. E dunque via, nel paese vicino. Taglio del nastro. A terra, un mosaico raffigura il sole nero (dodici raggi), simbolo mutuato da quello del castello di Wewelsburg che Heinrich Himmler scelse come centro mistico delle SS. Gli scritti antisemiti che avete Forza Nuova e CasaPound, divise sull’Ucraina, stavolta sono allineate letto all’inizio di questo pezzo sono firmati dal “responsabile culturale” di Do.ra.: Enrico Labanca, già arrestato per tentato omicidio. Per saziare l’appetito anti-ebraico dei 608 iscritti al canale Telegram e dei 476 tesserati, Labanca e Alessandro Limido – che di Do.ra. è il capo – hanno spalmato in rete un concentrato di richiami storici inquinati e sgangherate analisi geopolitiche. Al centro: il «Giudaismo internazionale»; i «cervelli in ammollo» «allevati a pane kosher». Non ci sono (ancora) le stelle di David sulle case. Né pietre d’inciampo né volti di ostaggi di Hamas oltraggiati. Ma la sintesi di tutto sta nell’immagine in fondo alla spatafiata social: un’adunata nazista ai tempi del Reich. In un anno le teste rasate hanno fatto cose. Dopo il capodanno dell’anno scorso (in locandina la foto di quattro SS che brindano), a ottobre hanno offerto «alla cittadinanza» un Oktoberfest nostalgico delle «grandi birrerie bavaresi e di quel clima da grandi discorsi anni ’20». Potevano i nipotini di Hitler – di cui festeggiano il genetliaco – non speculare sul conflitto israelo-palestinese per vomitare rabbia sugli ebrei? Da Nord a Sud sull’Italia tirano pericolose folate antisemite La cornice sono i numeri del Centro di documentazione ebraica contemporanea: 270 casi da inizio anno; luglio rovente con 37 casi, impennata dopo il “7 ottobre”: 73 episodi in un mese. Varese, Roma, Vicenza, Milano. I covi sono le officine morali che ispirano i vandali della Memoria. Con esiti (più o meno) imprevedibili. Hamas ha ricompattato la galassia dell’estrema destra filopalestinese. Forza Nuova e CasaPound si erano «disunite» sulla guerra russo-ucraina (FN con Mosca, CPI con Kiev); ora si ritrovano allineate sul Medio Oriente. Dietro la solita copertura («Pro Palestina e anti-sionisti non significa antisemiti», dice l’ex terrorista nero Roberto Fiore) ardono i tizzoni. Anni fa a Como la Digos interruppe la proiezione organizzata da FN di un docufilm che nega l’Olocausto. E a ribadire la natura antisemita del partito neofascista è una sentenza della Cassazione (2011). Fiore sostiene che «Hamas vuole una Palestina come la Svizzera». Intanto tiene rapporti con Siria e Libano. In Siria, a tifare per il regime di Assad, vanno pure capi e capetti di CasaPound, vicini da anni anche a Hezbollah. Un feeling fascio-islamico sancito nel 2015 con un convegno a Roma. I ricorsi della storia. Oggi i fascisti nemici di Israele si chiamano Azione Frontale e Militia; Lealtà Azione; Veneto Fronte Skinhead; Movimento nazionale-Rete dei patrioti. Ma lunga è la tradizione. I missini rautiani, per dire. Alemanno su tutti. Loro, inaugurarono la linea filo-palestinese. Usa e Israele? Uguale, nemici. Poi c’è la destra eversiva degli anni ’70. Era attratta da tutte le cause che vedevano in campo «combattenti» che «sacrificano la vita». La corrente islamica faceva riferimento al nero Claudio Mutti (oggi direttore di Eurasia). Sostenitore dell’Iran di Khomeini, a metà anni ’80 dirige la rivista Jihad pubblicata in Italia e sostenuta dall’ambasciata iraniana. Nel 1985 Mutti si converte all’Islam con il nome di Omar Amine, in onore del colonnello delle SS Johann von Leers. Casi? Si può andare più indietro. Fino all’interesse nazista per gli antichi Ari persiani. L’Aria era una regione storica e una satrapia dell’Impero achemenide e poi sasanide. Il suo centro principale oggi? La città di Herat, nell’Afghanistan occidentale. Cerchi che si chiudono.