11 Marzo 2021

Relazione annuale sull’antisemitismo in Italia 2020

Fonte:

Osservatorio antisemitismo

Autore:

Osservatorio antisemitismo

Autori: Betti Guetta, Stefano Gatti, Murilo Cambruzzi

PREMESSA METODOLOGICA

L’Osservatorio antisemitismo classifica come episodio di antisemitismo ogni atto intenzionale rivolto contro persone, organizzazioni o proprietà ebraiche, in cui vi è la prova che l’azione ha motivazioni o contenuti antisemiti, o che la vittima è stata presa di mira in quanto ebrea o ritenuta tale. L’Osservatorio, in tal senso, fa propria la definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance – IHRA.
La metodologia per la registrazione e la catalogazione degli atti di antisemitismo, le tipologie all’interno delle quali l’Osservatorio antisemitismo rubrica gli episodi sono il risultato di un sistema di analisi codificato e condiviso con altre istituzioni internazionali come il Kantor Center for the Study of Contemporary European Jewry dell’Università di Tel Aviv o il Community Security Trust di Londra.
L’Osservatorio viene a conoscenza degli episodi di antisemitismo attraverso i principali mezzi di comunicazione e le segnalazioni all’Antenna antisemitismo. Il numero effettivo degli episodi di antisemitismo è superiore rispetto a quello registrato, poiché la denuncia o la visibilità degli episodi varia secondo la tipologia; è più facile avere notizia di quelli più gravi mentre le offese verbali o scritte vengono più raramente denunciate.
Oltre a seguire l’andamento degli episodi, si ritiene importante monitorare gli atteggiamenti della popolazione: le ricerche sociologiche consentono di documentare la diffusione di pregiudizi che possono costituire la base per il risorgere dell’antisemitismo; segnalano una condizione di latenza, sono indicatori di un antisemitismo virtuale che può precipitare in atto. Più che a segnalare fatti, esse tendono a suggerire un clima e consentono di mostrare la pervasività di quella struttura simbolica, quella riserva di significati, emozioni, e fantasmi arcaici elaborata in secoli di lavoro collettivo, fissata nell’inconscio della cultura occidentale e alla quale è sempre possibile attingere in relazione alle “esigenze” (culturali, sociali, politiche, economiche) più diverse.
Inoltre da anni è diventato fondamentale monitorare i contenuti antisemiti nel web che vengono registrati in base alle forme e alle categorie espresse. Questi studi completano la comprensione del fenomeno dell’antisemitismo e le specificità di quello che si esprime online.
Solo dall’insieme di questi indicatori e della documentazione raccolta si può cercare di interpretare e descrivere la complessità dell’antisemitismo nei suoi molteplici aspetti, culturali, psicologici, ideologici.
La stabilità dei pregiudizi ma anche la loro metamorfosi e adattamento alle trasformazioni e crisi della società è preoccupante. Le nostre analisi mostrano la persistenza e la solidità di vecchi e tradizionali miti che si adattano alle contingenze socio-economiche e politiche del nostro tempo. (dall’accusa agli ebrei di avvelenare i pozzi del ‘300 all’odierna calunnia di diffondere il Covid).
Data la progressiva e sempre più numerosa espressione di antisemitismo nel web e quindi la maggiore liquidità dell’antisemitismo contemporaneo, a partire da quest’anno (rapporto 2020) la relazione dell’Osservatorio pubblicherà una mappa riassuntiva considerando distintamente gli episodi offline, fisici, materiali (insulti a persone, minacce, graffiti sui muri, scritte sui campanelli di abitazioni, insulti a scuola, etc) e quelli online (pagine dei social network, siti, blog, tweeter, zoombombing etc.)..
Consapevoli della difficoltà metodologica di rappresentare la complessità di atteggiamenti e di una ideologia multiforme quale è l’antisemitismo.