20 Febbraio 2024

Reazioni della Comunità ebraica di Bologna agli eventi antisionisti e pro BDS nei locali dell’università e nella sede del palazzo comunale

BOLOGNA – De Paz contro sindaco e rettore:
invitati antisemiti e odiatori di Israele

Prima nei locali dell’università e poi nella sede del palazzo comunale, dove l’invito è arrivato dall’integruppo consiliare che fa riferimento al primo cittadino Matteo Lepore, due conferenze con ospiti controversi in svolgimento in queste ore hanno suscitato la reazione della Comunità ebraica di Bologna. In una lettera aperta firmata dal suo presidente Daniele De Paz a nome del Consiglio comunitario e rivolta al sindaco e al rettore Giovanni Molari, la Comunità ebraica punta il dito contro oratori “che non faranno altro che gettare benzina sul fuoco” sulla situazione a Gaza e contro la “malafede con cui gli organizzatori presentano un evento chiaramente di parte come un momento di riflessione sulla pace, per il rilascio degli ostaggi e contro l’antisemitismo”.
Gli ospiti in questione sono Omar Barghouti dell’organizzazione PACBI (Palestinian Academic and Cultural Boycott of Israel) e la dottoressa Elian Weizman della South Bank University di Londra. Entrambi promotori, accusa la Comunità, di “forme di delegittimazione e demonizzazione d’Israele che, secondo la definizione dell’antisemitismo adottata dal governo italiano, sono antisemite”. Entrambi “disconoscono il diritto di Israele a esistere come stato nazione degli ebrei”, riferisce ancora la Comunità. Ed entrambi “difendono il ricorso alla ‘resistenza armata’ contro Israele per porre fine alla sua esistenza”. Da qui il “profondo rammarico” espresso dagli ebrei bolognesi “nel vedere come, nel solco di una vecchia tradizione politica che speravamo si fosse esaurita dopo la fine della Guerra Fredda, si ritorni a dar spazio, nei luoghi più istituzionali della nostra città, alla retorica antisionista e all’esaltazione della resistenza armata palestinese, invece che farsi portatore di dialogo e riconoscimento reciproco dei diritti di entrambe le parti nel confitto”. La Comunità ha pertanto chiesto all’intergruppo consiliare di riconsiderare l’opportunità di “promuovere tale evento”. E lo stesso è stato fatto con l’ateneo, i cui spazi sono “più idonei allo scambio scientifico che alla propaganda faziosa”.
Nonostante le proteste, gli incontri si terranno come da programma. De Paz, parlando con Pagine Ebraiche, si dice “deluso” per la piega presa dagli eventi e per il fatto che non sia arrivata al momento nessuna risposta ufficiale alla duplice sollecitazione. Definisce inoltre “irricevibili” alcuni commenti dell’assessore a  Scuola, Adolescenti, Agricoltura, Agroalimentare e Reti Idriche Daniele Ara, che interverrà al Palazzo comunale e secondo il quale l’iniziativa di cui è uno dei protagonisti sarebbe dedicata “alla promozione di una pace equa nella regione”. Certo “il dialogo non farà nessun progresso mettendo al tavolo persone che la pensano allo stesso modo e soprattutto in quel modo”, commenta De Paz. “Bisognerebbe trovare una formula per tenere più alto il livello del confronto, coinvolgendo tutte le parti ed evitando azioni  unilaterali”. Una consolazione: “Le tante telefonate e i tanti messaggi di solidarietà ricevuti”.