16 Marzo 2016

Reazioni all’ hacheraggio jihadista del sito della biblioteca «Renato Maestro» della comunità ebraica di Venezia

Fonte:

Corriere del Veneto – Venezia e Mestre

Autore:

Eleonora Biral

Sito ebraico violato la condanna di Zaia «Delirio terrorista in vista dei 500 anni»

VENEZIA «Inneggiatori di un terrorismo che utilizza anche i moderni strumenti tecnologici, a partire dal web, per lanciare i suoi deliranti messaggi». Così il governatore Luca Zaia ha definito gli hacker che lunedì mattina hanno attaccato il sito della biblioteca «Renato Maestro» della comunità ebraica di Venezia. Un boicottaggio che anche secondo il direttore dell’archivio potrebbe essere collegato al cinquecentesimo anniversario del Ghetto di Venezia. «Un appuntamento importante che pone la comunità al centro dell’attenzione internazionale», ha detto Zaia. ll portale della biblioteca è stato hackerato dal Tunisian Fallaga Team, ritenuto dagli investigatori una creazione del cyber califfato che si pone l’obiettivo di denunciare le «violenze» contro i musulmani. Sulla home page del sito erano comparsi alcuni messaggi, a cominciare dalla denuncia del «terrorismo dei sionisti contro i musulmani in Palestina, delle forze russe in Siria, di quelle americane in Afghanistan», con alcune aggiunte, come: «Difenderò la mia patria, i miei fratelli e le mie sorelle fino alla morte e non mi interessa se mi chiamerai terrorista». Parole già comparse in altri siti hackerati dal Fallaga Team. Sull’episodio sta cercando di fare luce la Digos di Venezia, che ieri ha presentato una relazione al procuratore aggiunto antiterrorismo Adelchi d’Ippolito. Il giorno stesso dell’attacco hacker, infatti, è stata sporta denuncia dal direttore della biblioteca, Gadi Luzzatto Voghera che, seppur preoccupato, non ha manifestato l’intenzione di bloccare «la diffusione di contenuti legati alla storia dell’ebraismo veneziano e alla convivenza tra culture». Preoccupazione è stata espressa anche dal presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti. «Queste provocazioni non vanno sottovalutate — ha detto -. La biblioteca è un simbolo di straordinaria importanza anche nella cultura islamica sin dai tempi del Bayt al-Hikma di Baghdad, la prima biblioteca pubblica. Che questa violenza colpisca a pochi giorni delle celebrazioni per l’anniversario è un segnale inquietante, che ci ricorda come per lo jihadismo e il fondamentalismo islamico noi tutti siamo l’obiettivo di una guerra asimmetrica in cui l’ignoranza gioca un ruolo fondamentale».