10 Luglio 2018

Priorità ai reati di odio

Fonte:

La Repubblica

Autore:

Federica Cravero

“Priorità ai reati di odio razziale”

Linea dura del procuratore Spataro contro i casi di discriminazione. Polemica con Salvini

Torino. I fascicoli che trattano casi di discriminazione e altri reati aggravati da odio razziale, etnico e religioso dovranno essere trattati da un gruppo specialistico, avere la priorità su altri e non potranno essere archiviati sulla base della tenuità del fatto. Sono le direttive precise e mirate che il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, ha fatto circolare in procura e ai comandi delle forze dell’ordine per creare una corsia preferenziale a reati — come minacce, ingiurie, affissioni di manifesti «volgari e intollerabili» anche sui muri di edifici pubblici» — che di per sé non prevedono pene molto elevate e che tuttavia non devono essere trattati come casi di criminalità comune. Un cambio di passo spiegato dalla preoccupazione del procuratore per «l’aumento di fatti odiosi e insopportabili anche in un territorio caratterizzato da una grande sensibilità ai diritti delle persone». Un allarme che non a caso viene lanciato in un momento in cui le discussioni esasperate su sbarchi e migrazioni inondano il Paese. E la presentazione della circolare fornisce lo spunto per un attacco al ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Se per assurdo un barcone di immigrati arrivasse ai Murazzi del Po, dovrebbe poter attraccare perché la convenzione di Ginevra prevede il diritto al non respingimento. Quindi un immigrato ha diritto di scendere per chiedere asilo politico e la sua richiesta deve essere vagliata. Se questo non accadesse io dovrei fare degli accertamenti», è la dichiarazione di Spataro. Numerose le reazioni, prima fra tutte quella di Salvini: «Forse il procuratore capo di Torino pensa che l’intera Africa possa essere ospitata in Italia? Idea bizzarra». E incalza il vicepremier: «Mi ha incuriosito che decida lui cosa può fare o non fare un governo eletto da milioni di italiani. Io penso che bloccare i porti a chi aiuta i trafficanti di esseri umani non sia un diritto ma un dovere. Se qualcuno la pensa diversamente può candidarsi alle prossime elezioni». E lo appoggia il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo: «Spataro rimanga super partes». Di segno opposto gli interventi dem della vice presidente del Senato, Anna Rossomando: «La legalità sia uno scudo contro l’odio e le discriminazioni razziali», dell’ex Guardasigilli Andrea Orlando: «O Salvini smentisce Spataro dicendo che quella norma non esiste o la cambia. Ma penso che Salvini lo sappia e tenti di intimidire i pm», e del segretario Pd, Maurizio Martina: «Bizzarro è un ministro che pensa di difendere questo Paese allontanandosi dall’Europa».

 

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