12 Gennaio 2022

Presentazione del volume “Diritto ed ebraismo. Italia, Europa. Israele” del professor Giorgio Sacerdoti, Presidente della Fondazione CDEC

La presentazione del libro di Sacerdoti Ebrei italiani, il prisma del diritto per raccontare una storia in divenire
La condizione degli ebrei in Italia nel dipanarsi della Storia, la complessa evoluzione dei rapporti con la Chiesa, la stagione delle Intese e i loro frutti. Ma anche contrasto a razzismo e antisemitismo, difesa dei diritti delle minoranze, lotta al terrorismo e Israele. È un ampio spettro di argomenti quello che Giorgio Sacerdoti affronta in Diritto ed ebraismo. Italia, Europa. Israele, volume di recente pubblicazione con l’editore Il Mulino che condensa 60 anni di appassionato impegno da parte dell’autore, che oltre ad essere il presidente della Fondazione CDEC è a capo dell’Associazione Italiana Giuristi e Avvocati Ebrei (AGE) ed è professore emerito dell’Università Bocconi dove ha insegnato Diritto internazionale ed europeo. Situazioni non solo studiate approfonditamente ma vissute da protagonista in innumerevoli circostanze. Alcune delle quali rievocate nell’ambito di una presentazione organizzata da UCEI, CDEC, Pitigliani e AGE.
Un libro che è anche una conferma, ha osservato il presidente del Pitigliani Bruno Sed dando avvio alla serata, rispetto alla poliedricità di una figura “che possiede intimamente la materia giuridica, muovendosi a proprio agio in tutti i settori del diritto, da quello internazionale e di famiglia, passando per quello ecclesiastico e costituzionale”. Significativo questo testo lo è anche per la sua capacità di far emergere “quell’unicum che è l’ebraismo italiano, visto che a definirlo per paradosso è il diritto nazionale”, l’osservazione della presidente UCEI Noemi Di Segni. Quale futuro per le Intese, cosa c’è oltre, si è poi chiesta andando al cuore di uno degli argomenti sui quali massima è la competenza di Sacerdoti. “Credo – il suo pensiero – che sia il momento di dibattere, di mettere i temi sul tavolo”.
Merito dell’autore – ha spiegato il moderatore dell’incontro, il Consigliere UCEI Davide Jona Falco – “è stato quello di aver riorganizzato testi elaborati nell’arco di una sessantina di anni, rendendo l’insieme di facile lettura”. Una lettura che è anche un viaggio che ci permette di ripercorrere, attraverso il prisma del diritto, “la storia dell’ebraismo italiano”. A parlarne insieme a Sacerdoti anche il rav Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Roma che firma una delle due prefazioni. E Francesco Margiotta Broglio, professore di relazioni tra Stato e Chiesa presso l’Università di Firenze e già presidente della Commissione del governo per le Intese.
“Rileggendole – ha affermato Sacerdoti – si vede come non appaia mai la parola antisemitismo, neanche nella premessa si fa riferimento alle persecuzioni antisemite del ’38. Oggi, dovessimo mai stipularne una nuova, lo si scriverebbe”. Una svolta che resta comunque fondamentale nella storia dell’ebraismo italiano, ha evidenziato il presidente del CDEC, “anche per i rapporti che sono scaturiti con le istituzioni”. Pregio dell’Intesa è infatti “quello di offrire un quadro” entro il quale muoversi, entro il quale far valere le proprie istanze.
L’antologia offre una molteplicità di stimoli anche su altri fronti. “Una sorta di work in progress. Saremmo degli illusi se pensassimo che alcuni dei problemi che si vanno a toccare si siano risolti”, le parole del rav Di Segni. Tra gli altri il rabbino capo ha sollevato due temi: quello del riconoscimento del divorzio ebraico e quello della macellazione rituale, la cui tutela giuridica risulterebbe di fatto “apparente” anche per la convergenza di un vasto universo di realtà, sempre più insidiose, che includono “movimenti animalisti, forze che si oppongono all’immigrazione islamica, antisemiti”. Prezioso anche l’apporto di Margiotta Broglio, che ha ricordato come la decisione di non menzionare il concetto di antisemitismo fu dovuto a un’insistenza di Tullia Zevi affinché l’Intesa “non sembrasse un risarcimento”, ma rappresentasse un’attestazione nel segno di un “riconoscimento dell’uguaglianza dei culti” davanti allo Stato.
La serata è stata dedicata alla memoria di David Sassoli.https://webtv.ucei.it/

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