13 Novembre 2013

Premio Hitler 2013 istituito da Federfauna

Fonte:

ANSA

Federfauna, regista ebreo consegnerà premio Hitler

Bologna – Il Premio Hitler 2013 sarà consegnato ad animalisti dal regista ebreo Massimo Emilio Gobbi. A rende nota l’ultima novità per quanto riguarda un’iniziativa al centro dall’anno scorso di accesissime polemiche è la stessa Federfauna (la Confederazione degli allevatori, commercianti e detentori di animali) che ha istituito il riconoscimento per ‘premiare’, con chiaro intento polemico, «le personalità che si sono particolarmente distinte nell’animalismo». Con un accostamento che l’Associazione degli ex Deportati nei Campi di Concentramento Nazisti di Bologna ha definito solo pochi giorni fa «aberrante».Il premio sarà assegnato a Bologna domenica 24 novembre; 12 mesi fa il presidente Federfauna Massimiliano Filippi aveva annunciato l’istituzione spiegando che «animalismo e nazismo sono uguali, lo dicono molti studi», e «non a caso in gran parte degli statuti delle associazioni animaliste si fa riferimento alla legge per gli animali promulgata da Hitler il 24 novembre del 1933». E proprio il 24 novembre prossimo «per ‘festeggiare’ gli 80 anni della legge» verrà dato il premio al vincitore, scelto attraverso le mail giunte all’associazione. Oggi in una nota Federfauna spiega che a consegnare il premio sarà il regista Gobbi. «Hitler era vegetariano e propagandava l’amore per gli animali, ma ha condannato al forno uomini, donne e bambini non solo ebrei, ma anche zingari, omosessuali e tante altre persone che non si sottomettevano alla sua ideologia e al suo regime» dichiara nella nota il regista di origine ebraica. La stessa nota spiega che Gobbi, invitato da FederFauna alla consegna il 24 novembre del Premio, «ha accettato con entusiasmo». «Il mio vero cognome è Du Safrà, poi cambiato a causa delle persecuzioni subite dal Popolo Ebraico da parte dei nazisti – spiega Gobbi – grazie ai miei avi io esisto, e anche se l’iniziativa promossa da FederFauna a qualcuno può sembrare esagerata o di cattivo gusto, ben venga se serve a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle tante moderne forme di radicalizzazione che ahimé molto ricordano quelle di un buio passato. Un passato che non possiamo cancellare, ma dobbiamo ricordare per evitare con tutte le forze che riemerga, anche accendendo la luce su fenomeni che rappresentano possibili minacce».