Fonte:
www.corriere.it
Autore:
Gian Antonio Stella
Scuole, moschee e «perfidi giudei»
Grandi proteste per i bambini portati in moschea a Ponte della Priula ma a Marostica c’è una scuola intitolata al «Beato Lorenzino da Marostica». Avviato secoli fa agli altari perché «ucciso dai discendenti dei crucifissori»
l’asilo dedicato al «Venerabile Corpicciuolo» del fanciullo ucciso dai «Perfidi Giudei»? Niente ispettori lì? I segugi inviati dal ministro Giuseppe Valditara a indagare come mai l’asilo parrocchiale di Ponte della Priula abbia portato i bimbi in gita alla moschea di Susegana dove i piccoli sono stati fotografati chini in direzione della Mecca «come pregassero» (dunque in arabo, l’unica lingua rituale?) potrebbero fare pochi chilometri in più. E dopo aver sentito gli ideatori della contestata iniziativa trevisana, che dicono d’aver voluto solo far veder agli alunni «com’è la religione di altri» come coinvolgono i bimbi islamici nel fare il presepe, questi ispettori farebbero bene a raggiungere la vicina Marostica a vedere un’altra Scuola dell’Infanzia.
Scuola che ancor oggi, 80 anni dopo l’Olocausto, 60 dopo il Vaticano II e lo stop al culto simile di San Simonino da Trento, 40 anni dopo il perdono chiesto da Papa Wojtyla agli ebrei «fratelli maggiori», è intitolata al «Beato Lorenzino da Marostica». Avviato secoli fa agli altari perché «ucciso dai discendenti dei crucifissori» i quali «vagavano con il truce disegno di trovare tra i cristiani una vittima da sacrificare in odio a Gesù Cristo».
Scusate: ma non è altrettanto «agghiacciante» (parola usata dai leghisti per descrivere la visita in moschea) che una scuola porti ancora quell’intestazione che insulta gli ebrei per un delitto negato già mezzo millennio fa dai giudici della Serenissima? Cosa dicono, quelle maestre, ai bambini?