18 Giugno 2014

Polemiche sulla presentazione a Milano di un libro antisionista

Fonte:

Corriere della Sera edizione di Milano - ANSA

Autore:

Paola D'Amico

«Quel libro offende gli ebrei»

Comune, lite nella maggioranza

Lite nella maggioranza di Palazzo Marino. Consiglieri del Pd e vicesindaco Ada De Cesaris contro la sinistra radicale. La presentazione del libro di Livia Rokach, «Vivere con la spada, il terrorismo sacro di Israele», nella Sala Appiani dell’Arena Civica, promosso da Anita Sonego (Sinistra per Pisapia), diventa un casus belli. «E’ un attacco diretto alla Comunità ebraica milanese —denuncia Ruggero Gabbai —. Gli spazi del Comune non si usano per fare propaganda e il volantino non rispecchia la posizione della maggioranza. Chiediamo a Basilio Rizzo che tolga lo spazio concesso». La denuncia dei consiglieri del Pd scuote l’Anpi: il presidente onorario, Antonio Pizzinato, compare nella locandina tra i relatori. Ma il presidente provinciale Roberto Cenati prende le distanze dall’iniziativa «che giudico offensiva nei confronti della comunità ebraica milanese con cui abbiamo ottime relazioni». E Paolo Limonta, consigliere del sindaco, anche lui coinvolto come relatore, ritira la sua partecipazione. L’appuntamento è per il 20 giugno, alle 18. «Dopo la gaffe dello scorso anno, con l’Imam invitato a parlare durante il Ramadan, non possiamo farne una seconda, non possiamo tacere — dice Gabbai —. Io appartengo alla comunità ebraica, ho accompagnato il sindaco in Medio Oriente, ho visto come si è mosso. Lui pensa di far diventare la nostra città un luogo di dialogo e confronto per israeliani e palestinesi. Invece, quando si fanno opere di basso cabotaggio, invitando solo una parte, non ci stiamo. Il Comune è la casa del dialogo e del confronto, non può prestare il fianco, dare i suoi spazi, a chi fa una politica faziosa e propagandistica». Con Gabbai si schierano anche David Gentili, Anna Scavuzzo e Rosaria Iardino. «A Milano si sta avviando un percorso di dialogo — dice Iardino —, questa presentazione non porta a un dialogo, e siamo stupiti dalla banalizzazione di un processo così complesso come la relazione Israele/Palestina. Non credo ci sia cattiva fede da parte degli organizzatori ma vediamo di non arrivare all’appuntamento con Expo con idee così distanti nel centrosinistra».Nel mirino finiscono alcune frasi usate nel volume e nel volantino dell’iniziativa (in programma per il 20 giugno): «sionismo mondiale» e «crimini e pulizia etnica dei sionisti».