11 Marzo 2014

Polemiche sui cori antisemiti allo Juventus Stadium

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Roberto Perrone

Cori, striscioni, insulti

Il peggio dello Stadium

all’esame del giudice

Mariella Scirea: via il nome dalla curva

Domenica si è avuta una dimostrazione pratica dell’assioma di Gigi Buffon: «Gli esempi ai bambini li devono dare i genitori, non i calciatori». Da un punto di vista sportivo, la prima (di tre) Juventus-Fiorentina, è stata esemplare. Fuori, però, nessuno si è adeguato al comportamento di giocatori e tecnici. Si è sentito e visto di tutto: cori antisemiti (parte Juve) e nefandezze sull’Heysel (parte Fiorentina), oltre al solito campionario di insulti «semplici» di cui ormai, completamente assuefatti, neanche ci accorgiamo più. Sui fatti di Torino, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha disposto un supplemento di indagine. «Una parte dei tifosi stipati nella Curva Sud della Juventus, nei minuti finali del primo tempo, intonava un coro dal biasimevole tenore antisemita le cui parole non sono state comprese dagli ispettori. Tuttavia, tale coro, è sufficientemente intellegibile nel file-video allegato come relazione integrativa dalla stessa Procura federale. L’organismo è incaricato quindi di acquisire e di riferire al giudice stesso, anche tramite l’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, ogni ulteriore circostanza utile». La società viola rischia 5o mila euro di multa, la curva della Juventus, con la fedina penale già macchiata, un’altra squalifica. Anzi due. La vedova di Gaetano Scirea, Mariella, ha chiesto di togliere il nome di suo marito alla curva. «Gaetano è stato un esempio di sportività, non può essere accostato a episodi di grande inciviltà». In tema di cori, anche i tifosi della Roma sono indagati per il solito ritornello anti-partenopeo. Anche per loro incombe un’altra domenica fuori dallo stadio. Considerato il clima generale, la Juventus avrebbe potuto evitare il tweet sulla «Fiorentina buona a pranzo». Al di là del giudizio sulla battuta, l’intervento è apparso avulso dal contesto. Hai vinto, fai il bravo. Certo, in un posto normale, o almeno passabile, la freddura passerebbe inosservata. Ma l’Italia è il Paese dei brillanti (se il comico lo faccio io) e dei permalosi (se lo fai tu). La Fiorentina, a livello di società, non ha replicato, i tifosi sì. Tra questi l’ex capitano/bandiera/ dirigente Giancarlo Antognoni: «Uscita inopportuna. Ormai lo stile manca a tutti». Bisogna stare attenti anche alle perifrastiche. Fernando Llorente ha chiamato Francesco Totti per spiegare che la frase attribuita a suo fratello («Fernando parla italiano meglio di Totti») è stata una forzatura giornalistica, un fraintendimento. «Francesco è un grande uomo, un esempio». Eccolo. Tutto questo ha messo nelle note a margine, ma non troppo, lo straordinario campionato della Juventus. Antonio Conte ha concesso un giorno di riposo: il tecnico ha visto qualcuno stanco. La parte finale della stagione lo vedrà sempre di vedetta. C’è il timore di un rilassamento, di un atteggiamento al risparmio, consciamente o inconsciamente. Incombe il Mondiale, per quasi tutti i giocatori della Juventus. E l’Europa League, dopo il primo assaggio, ha fatto venire appetito. Prima lo scudetto, però Madama vuole provare a vincere la Coppa. E non è un coro da stadio, ma un desiderio vero.