25 Aprile 2018

Polemiche per le dichiarazioni del presidente della Campania De Luca che aveva paragonato la situazione del Pd a quella degli ebrei soggetti alle leggi razziste del 1938

Fonte:

Corriere del Mezzogiorno Napoli e Campania

Autore:

Simona Brandolini

Il presidente e la battuta che fa arrabbiare gli ebrei Lui: era solo una metafora

Critiche anche dalla Lega e da Sinistra italiana

Napoli. C’era da aspettarsi che l’infelice metafora utilizzata da Vincenzo De Luca per descrivere la crisi del Pd sortisse la reazione della Comunità ebraica. Tant’è che in serata De Luca deve correre ai ripari. «I Pd sono come gli ebrei negli anni delle leggi razziali, sono braccati, umiliati e senza patria», così il governatore. La reazione è di «stupore e disappunto». «Lungi dal voler entrare nel merito politico del discorso fatto da De Luca, facciamo presente al governatore della Campania che la privazione dei più elementari diritti civili e della stessa dignità degli ebrei — scrive la Comunità ebraica di Napoli — in seguito alle leggi razziali non può essere utilizzata come termine di paragone per situazioni che afferiscono ai meccanismi della politica di qualunque Stato democratico e che, pertanto, l’essersi avventurati a farlo rappresenta una strumentalizzazione che offende chi ha patito in prima persona gli effetti della discriminazione antiebraica o ha risentito negli anni il peso delle esperienze dolorose vissute da familiari e amici». E terminano: «In ogni caso, siccome per l’Ebraismo anche da episodi negativi può nascere qualcosa di positivo, ci auguriamo che questo inatteso scivolone del governatore della Campania, aiuti a comprendere la necessità di prestare maggior attenzione a parole e concetti utilizzati per discutere situazioni attuali in vari ambiti, al fine di evitare banalizzazioni che, oltre ad oltraggiare la memoria danneggino in primis l’immagine di chi se ne rende autore». «Inappropriate e inopportune appaiono le dichiarazioni di De Luca», anche per Giuseppe Crimaldi, vicepresidente nazionale della Federazione delle Associazioni Italia-Israele, che conta 30 associazioni di amicizia su tutto il territorio nazionale. «Senso di opportunità e di buon gusto — conclude Crimaldi — avrebbero consigliato di non azzardare paragoni con chi ha sofferto l’isolamento, la vergogna delle deportazioni, i campi di concentramento e la morte». Sull’incidente saltano anche gli avversari politici di De Luca. Partendo dalla Lega: «Le dichiarazioni del presidente De Luca sono offensive e prive di buongusto. Il governatore si concentri sulla Regione Campania ed eviti paragoni fuori dal mondo e dalla storia. La notizia di un governo con i Cinque Stelle gli procura evidenti cali di concentrazione». Ironizza Giancarlo Borriello, portavoce della Lega in Campania. Il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: «Chiunque fosse stato a fare questo tipo di paragoni sgradevoli, sarebbe stato inaccettabile. Ma stiamo parlando del presidente della Regione Campania che continuamente si permette di fare sparate di questo genere, io trovo che sia uno scandalo. Si può dire che è uno scandalo fare questi paragoni? Forse qualcuno di autorevole nel suo partito dovrebbe cominciare a dirglielo». In serata in un tweet il governatore chiarisce: «La mia metafora era solo per spiegare la condizione di isolamento e solitudine che oggi investe tanti militanti del Pd». E chiude: «Per l’amore di Dio, nessun equivoco, grande affetto e solidarietà per la comunità ebraica. Come sempre»