5 Febbraio 2015

Organizzazione neofascista compie azioni omofobe

Fonte:

Il Messaggero edizione di Roma

Blitz dell’estrema destra minacce e insulti omofobi sulla sede del Gay Center

L’INTIMIDAZIONE

Decine di manifesti, firmati dall’associazione neofascista “Azione Frontale”, sono stati affissi nella notte tra martedì e mercoledì sulla sede romana del Gay Center a Testaccio, dove ha sede anche il numero verde anti omofobia Gay Help Line. A firmare il blitz è la stessa organizzazione di estrema destra che nel febbraio dello scorso anno aveva inviato tre teste di maiale e un volantino negazionista al Ghetto Ebraico di Roma. Nei poster è raffigurata una bambina in lacrime con la scritta «No alle adozioni gay». Il Gay Center ha annunciato di avere sporto denuncia contro Azione Frontale e ha chiesto al Comune di rimuovere i cartelloni. Secondo il presidente dell’associazione, Fabrizio Marrazzo, «questo tipo di azioni vogliono essere una forma di intimidazione diretta a chi come noi si batte per il riconoscimento dei diritti civili. Ma forse sono anche frutto di un dibattito esasperato portato avanti da gruppi e forze politiche che vogliono creare un nemico, i gay e le associazioni omosessuali. Una vera istigazione all’odio – dice – fatta di attacchi contro quella che molti politici, in Parlamento o nel Comune di Roma chiamano la cultura del gender o la lobby gay».

LA CAMPAGNA

Proprio in questi giorni l’organizzazione vittima del blitz aveva organizzato il lancio di una campagna per supportare le coppie gay con figli, dopo l’annuncio del sindaco Marino di voler trascrivere l’atto di nascita dei figli delle coppie omosessuali addottati e riconosciuti all’estero. «Purtroppo ancora una volta dobbiamo rilevare – conclude Marrazzo – l’assenza di una legge contro l’omofobia che impedisce di perseguire con maggiore severità azioni come queste. Il Parlamento faccia presto».

LE REAZIONI

Al Gay Center è arrivata la solidarietà di Comune e Regione. Il sindaco Ignazio Marino ha condannato «questi gesti intimidatori, portatori di una cultura intollerante e discriminatoria che a Roma non deve avere diritto di cittadinanza». E ha annunciato di avere disposto la rimozione immediata dei manifesti considerati offensivi. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, su Twitter, si è detto «vicino al Gay Center Italia, punto di riferimento contro l’omofobia», parlando di «una provocazione che non ferma il nostro impegno per i diritti di tutti». La consigliera comunale Imma Battaglia, storica attivista del mondo Lgbt, ha invece chiesto la chiusura dell’associazione neofascista Azione Frontale, «perché le forme di intimidazione dei gruppi estremisti dovrebbero essere severamente represse». L. De Cic.