12 Aprile 2019

Nuova condanna per i neonazisti dell’organizzazione NSAB-MLNS

Fonte:

il Giorno edizione di Milano

Autore:

Mario Consani

Milano, volantino razzista: 4 mesi di carcere

Nuova condanna per gli attivisti del gruppo neonazista Nsab

Milano, 12 aprile 2019 – Un altro neonazista locale condannato a 4 mesi di reclusione per aver distribuito volantini razzisti. «Uomo bianco, proteggi la tua famiglia! Tua moglie e tua figlia potrebbero essere le prossime». E per essere chiari, il disegno di un uomo con fattezze chiaramente africane che solleva con un braccio una donna bianca e la porta via. L’altro recitava: «Droga, stupri, rapine, prostituzione, criminalità e disoccupazione…» e stampato il volto di tre uomini di etnia latinoamericana, asiatica e africana.

Già un anno fa tre attivisti del Nsab, i nazionalsocialisti nostrani – veri e propri nazisti dichiarati – vennero condannati a 3 mesi in “abbreviato” su richiesta del pm Piero Basilone, ora è toccato a un quarto con rito ordinario e sentenza pronunciata dalla decima sezione del tribunale, presidente Antonella Bertoja. Quei pezzi di carta vennero distribuiti anni fa sotto dei gazebo Nsab nell’hinterland, a Corbetta e Magenta. Il gruppo è lo stesso che nel corso degli anni ha riempito di teorie hitleriane il proprio sito internet e un anno e e mezzo fa in città, nel corso di una manifestazione di protesta contro gli immigrati in via Bolla, appiccicò sui pali della luce adesivi con l’effigie di un soldato delle SS.

Già il gup Alessandra Clemente, nelle motivazioni della condanna in abbreviato di un anno fa, faceva chiarezza sulla tesi difensiva che aveva provato a giustificare certi slogan con la libertà di pensiero e di opinione garantita dalle norme costituzionali. «Tutti e tre gli imputati – concludeva il giudice riferendosi ai complici del nazista condannato ieri -hanno divulgato o contribuito a divulgare volantini contenenti idee basate sull’odio razziale ed etnico». Ma per slogan e disegni del genere «non vi è alcuno spazio per far valere il diritto di critica politica anche con riferimento al particolare clima in cui, ormai da parecchi anni, si svolgono le competizioni elettorali». Anche se i tardivi seguaci hitleriani e i nazisti italiani cercavano di confondere le acque elencando 25 punti di programma con principi all ’apparenza anche democratici. Non riescono comunque, osservava il gup Clemente, «a nascondere l’intrinseca contraddittorietà della loro enunciazione e il vero fondamento delle loro idee politiche in netto contrasto con ogni principio democratico di tutela dell’essere umano in quanto tale».