26 Gennaio 2024

Noto registra propaganda teorie cospirative

Fonte:

Corriere della Sera

Autore:

Roberto Gressi

Dal complottismo alle sentenze sui social Le «verità» incendiarie di Gabriele Muccino, regista con l’accetta

E’ un altro degli interminabili giorni tragici del Medio Oriente che riecheggiano le parole di Gabriele Muccino. Ancora ieri voci di colpi di mitraglia contro i civili a Gaza, tra la folla che aspettava il pane e l’acqua. Mentre in Giordania si inaugurava il più macabro e feroce dei ristoranti, con l’insegna «7 ottobre», data della strage, degli abusi e dei rapimenti orribili opera dei terroristi di Hamas. In queste ore buie, con la nottata che non passa, il regista italiano sceglie l’accetta per dettare, senza dubbi, senza distinguo e senza sfumature, la sua versione dei fatti. E questa: «Stiamo per entrare in guerra contro gli Houthi che, pur essendo lo Yemen uno tra gli Stati più poveri sulla terra, sono pronti a fare la loro parte per aiutare Gaza e fermare lo sterminio del suo popolo». Non basta. Aggiunge: «Noi sappiamo che è esattamente cost». E la risposta e il plauso a un cinico post apparso sui social, che ferisce riproporre: «Gli stessi militari israeliani hanno ammesso che la gran parte delle vittime del 7 ottobre le hanno fatte loro per non permettere ad Hamas di prendere ostaggi… Ma di che cazzo stiamo parlando». Eccolo Nasr al-Din Amer, uno dei capi dei ribelli yemeniti, intervistato per il Corriere da Andrea Nicastro: «Nel Corano c’è scritto: “Prepara per il nemico di Allah qualunque cosa puoi, inclusi i cavalli da guerra”. E noi abbiamo preparato missili balistici e da crociera, siluri marini, droni per il cielo e per il mare». Difficile credere che lo abbiano fatto Gli Houthi Per lui siamo in guerra dalla parte sbagliata Il sostegno a chi vuole distruggere Israele in questi ultimi cento giorni. E sull’embargo per fermare gli attacchi alle navi nel mar Rosso: «Nessuno pensi che risponderemo col dialogo o incontri diplomatici, passeremo direttamente alle armi». Muccino argomenta che l’Italia si sta schierando dalla parte sbagliata, e quindi la parte giusta per lui è quella di Nasr al-Din Amer, che si può definire in molti modi, ma sicuramente non un pacifista. Gli Houthi, di fede musulmana sciita, si sono imposti nello Yemen con la guerra civile, e hanno sconfitto le forze locali sostenute dall’Arabia Saudita e dagli Emirati. Hanno un esercito di centoventimila uomini, in gran parte finanziato e armato dall’Iran. Tengono nel mirino le navi e tentano di colpire con armi a lungo raggio gli israeliani, in particolare lo scalo di Eilat. Sono quindi attori a pieno titolo nella guerra. E l’obiettivo è la distruzione di Israele, non la fine del conflitto. L’idea poi che gli israeliani si siano fatti quasi da soli la strage del 7 ottobre è invece figlia del complottismo più becero, e imparentata con le forme più spregevoli di negazionismo dell’Olocausto. In un Paese, l’Italia, che non molto tempo fa ha visto riproporre come verità storica, addirittura da un parlamentare, il falso antiebraico dei protocolli dei Savi di Sion. Gabriele Muccino è uno straordinario regista, di grande fantasia, le sue parole, portate dal fiume dei social, arrivano ovunque. Dovrebbe immaginare che non sono gli incendi, a spese alla fine di chi questa tragedia la vive, che portano la pace.