16 Febbraio 2016

Non sarà candidato con il Movimento5Stelle il docente accusato di negazionismo

Fonte:

www.corriere.it

Autore:

Mariolina Iossa

Roma, il M5s sospende  dalla competizione elettorale  il professore negazionista

Antonio Caracciolo, docente alla Sapienza, nel 2009 disse che l’Olocausto è una «leggenda» e che le camere a gas sono «da dimostrare». Insurrezione sui social. Lombardi: «Ci era sfuggita la sua posizione, ecco perché la rete funziona, previene»

Non sarà candidato a sindaco per il M5S Antonio Caracciolo, 65 anni, professore alla Sapienza di Roma. Le sue tesi negazioniste sull’Olocausto, espresse e mai smentite qualche anno fa, alla comparsa del suo nome tra i candidati pentastellati nella Capitale, sono subito state riprese e diffuse nuovamente su tutti i social network . Molte le critiche, le prese di posizione, non soltanto da parte degli oppositori politici e di cittadini comuni ma anche all’interno dello stesso Movimento, che ha visto negativamente la candidatura di Caracciolo. Poche ore dopo, i leader parlamentari dei pentastellati hanno fatto sapere che Caracciolo riceverà comunicazione ufficiale di sospensione del suo nome tra i candidati di Roma. Il motivo di questa decisione è che,pur essendo imprescindibile «il principio della libertà di espressione» delle proprie idee, è altrettanto« imprescindibile e inderogabile la memoria di una delle pagine più buie e drammatiche della storia dell’umanità: l’Olocausto».

La rivolta sul web

La decisione è arrivata dopo che c’è stata una vera e propria insurrezione sul web, da Twitter a Facebook, contro la candidatura di Caracciolo, che nel 2009 disse che l’Olocausto era una «leggenda», qualcosa che apparteneva forse più ad una favola metropolitana,: sull’Olocausto, disse, esistono «solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio». La «leggenda», dunque, secondo il professore della Sapienza, sarebbe stata usata «per colpevolizzare moralmente i popoli vinti». E, quanto alle camere a gas, dichiarò: «Ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite», sono una delle tante verità «da verificare». Così come lo sono i «sei milioni di morti nei campi di concentramento», per i quali «non ci sono fonti storiche certificate». In Rete sono scorse a fiumi le prese di posizione fortemente critiche per la scelta di unpersonaggio tanto discusso. «Bella gente. Caracciolo DEFINISCE l’Olocausto una “leggenda” candidato a Roma con il #M5S,» ( MartaC.); «Il candidato grillino Caracciolo difendeva “il diritto dei negazionisti a esprimere le proprie idee”. La web democrazy del M5S è una fogna» (Enrico Barbieri). Fino alle perplessità all’interno del movimento stesso, come quelle espresse di un simpatizzante, a nome Ste, che chiede a Di Battista: «@ale_dibattista non ho capito sto tuo appoggio a questo revisionista storico ?». «Complimenti al M5S: a Roma (Roma!) riescono a candidare il professore Antonio Caracciolo, che definì Priebke “una vittima di vendetta”. Il negazionismo è lòa nuova frontiera grillina?», è stato il tweet del deputato del Pd, Andrea Romano.

«La rete previene»

Il professor Antonio Caracciolo non sarà quindi più candidato per il M5S a Roma nel Municipio XI. «La posizione di Caracciolo era sfuggita – si poi giustificata Roberta Lombardi, deputata romana M5S, che è stata tra i valutatori delle candidature al Campidoglio -. Abbiamo fatto uno screening, ma non si riesce a vedere tutto. Ciò però dimostra che pubblicare tutto online prima del voto funziona, perché ciò che sfugge ,viene segnalato dalla rete». La deputata spiega che «nella dichiarazione di intenti, che io personalmente non avevo letto, Caracciolo invece di preoccuparsi per Roma raccontava la sua storia. Per noi la libertà d’espressione è fondamentale, ma prima viene la condanna assoluta di eventi come il Genocidio».

Ex di Forza Italia

Caracciolo non ha mai smentito la propria difesa del negazionismo, anzi, ne ha sempre fatta una questione di principio, proprio per avvalorare l’idea della possibilità, anche in campo scientifico, di esprimere le proprie idee, liberamente. Difendo, disse, «il diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire in carcere». Nel 2009 militava in Forza Italia, e si definiva, all’epoca, coordinatore provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria), avendone fondato uno nel 2003.

Il proscioglimento

Caracciolo ha sostenuto che, dopo le sue parole del 2009, nel 2010 fu sottoposto a procedimento dal Consiglio Universitario Nazionale, e dopo fu prosciolto con formula piena per insussistenza del fatto e del diritto. Ma quelle parole non hanno mai smesso di girare sui social, soprattutto tra gli oppositori dei grillini e sui profili dei politici avversari. Grillo ha sempre difeso, sul suo Blog, il principio dell’espressione livera del pensiero, alla Voltaire, («Non condivido le tue idee ma difenderò con la vita il tuo diritto ad esprimerle»). E tuttavia, ci sono evidentemente dei limiti. Anche dentro il M5S, il mal di pancia è stato forte. Meglio lasciarlo fuori dai giochi.