26 Agosto 2021

Negozio vende tazze con l’effigie di Adolf Hitler

Fonte:

Corriere del Veneto Venezia e Mestre

Autore:

Andrea Rossi Tonon

Tazze di Hitler, la stretta del Comune «Ordinanza per vietare la vendita»

San Michele al Tagliamento, il negoziante non rinuncia a vedere i gadget

San Michele al Tagliamento. Una delibera o un’ordinanza per limitare la vendita di gadget dedicati ai grandi dittatori della storia. E ciò a cui sarebbe pronta a lavorare l’amministrazione di San Michele al Tagliamento dopo la segnalazione di un turista circa la presenza di alcune tazze riportanti l’effige di Adolf Hitler sulla vetrina di un supermercato della città. Ad annunciarlo è il vicesindaco Gianni Carrer, che proprio nella serata di ieri ha incontrato i titolari del market. «E stato un confronto pacato ma per nulla costruttivo», spiega l’assessore comunale. Il commerciante ha ribadito che è regolarmente autorizzato a vendere quei prodotti e che continuerà a farlo perché esiste la domanda. Dal mio punto di vista è controproducente perché se da un lato incassa del denaro dall’altro lo perde per tutti i turisti che decidono di non entrare a causa della presenza di quegli oggetti». il vicesindaco e amareggiato: «Non so al momento che margini di intervento possa avere un’amministrazione comunale ma trovo assurdo che riusciamo ad avere Comuni plastic free ma non liberi da simboli nazisti, fascisti o comunisti», conclude Carrer. «Se teniamo questi prodotti è perché c’è qualcuno che li compra, per noi è solo ed esclusivamente una questione di business», avevano sottolineato i titolari dell’attività, spiegando poi che sugli scaffali del negozio accanto agli oggetti raffiguranti Hitler vi sono anche altri prodotti con Lenin o Stalin. «I turisti che acquistano questi gadget ci sono, eccome, sono tantissimi», avevano assicurato ancora gli esercenti, spiegando inoltre che tra i maggiori acquirenti vi sono soprattutto ospiti stranieri, austriaci e tedeschi in particolare. Tutto in piena regola e senza l’intenzione di promuovere questa o quella ideologia, insomma, ma anche la conferma del fatto che i nostalgici dei regimi autoritari o i collezionisti di questi prodotti sono molti e appartenenti a ogni schieramento. Non una novità, del resto. Pochi anni fa sotto i riflettori finì un altro minimarket, questa volta di Jesolo, che vendeva vini con etichette raffiguranti gli stessi dittatori. Un business, a detta dell’imprenditore, che ogni estate portava nelle sue casse decine di migliaia di euro.

Photo Credits: Corriere del Veneto Venezia e Mestre