4 Luglio 2015

Milano. Su indicazione della Prefettura, il Comune farà installare finestre blindate alla scuola ebraica Merkos

Fonte:

la Repubblica edizione di Milano

Autore:

Franco Vanni

“Blindate le finestre della scuola ebraica”

Vetri antiproiettile in via Forze Armate nella struttura che ospita anche 200 studenti e insegnanti ortodossi

Vetri antiproiettile di ultima generazione, con rinforzi in policarbonato o termoplastica, in grado di resistere a un attacco prolungato con armi automatiche. Li installerà il Comune alle finestre della scuola Merkos l’Inyonei Chinuch in via Forze Armate, ospitata in uno stabile di proprietà di Palazzo Marino e gestita dal Chabad-Lubavitch, movimento ebraico ortodosso. L’intervento è stato deciso su indicazione della Prefettura, che lo scorso maggio «considerato il contesto internazionale», ha espresso al Comune «l’auspicio di un innalzamento della sicurezza nella struttura».

Nell’edificio, che ospita anche scuole primarie comunali, studiano circa 200 studenti dai 3 ai 18 anni, in maggioranza figli di ebrei ortodossi. E anche fra gli insegnanti molti sono Haredim.

Già l’11 gennaio scorso, quattro giorni dopo l’attentato a Parigi della redazione del giornale Charlie Hebdo, il capo della polizia Alessandro Pansa firmò una circolare in cui indicava la necessità di «una rivisitazione delle disposizioni di sicurezza» per quanto riguarda gli obiettivi «sensibili per il terrorismo di matrice islamista». Un’impostazione ribadita da una nota del ministro dell’Interno, Angelina Alfano, lo scorso 17 febbraio. L’intervento di installazione di vetri e infissi, il cui costo sarà di 650mila euro, dovrà essere approvato come sub emendamento al bilancio dei Lavori pubblici del Comune. Il testo, proposto dal consigliere del Pd Ruggero Gabbai, è già stato approvato dai capigruppo dei partiti a Palazzo Marino. Mercoledì sarà sottoposto al voto dell’aula.

Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici, spiega: «Contiamo di fare tutto in tempi brevi, in ogni caso entro dicembre. Lo consideriamo un intervento di prevenzione, non una risposta a un allarme che a Milano non c’è». Un’impostazione in linea con quella della Prefettura e degli investigatori specializzati nel contrasto al terrorismo.

Nelle scorse settimane, i tecnici del Comune hanno fatto un sopralluogo in via Forze Armate assieme al responsabile della sicurezza della scuola ebraica. Si è deciso di dotare di vetri antiproiettile anche le aule delle scuole comunali ospitate nel complesso di edifici, per evitare possibili intrusioni. Non si esclude che in un secondo momento possano essere installati metal detector, ma solo per quanto riguarda gli ingressi alla scuola Merkos l’Inyonei Chinuch. E comunque, non a spese del Comune. Già oggi, di fronte all’entrata, staziona giorno e notte un mezzo dell’Esercito, nell’ambito del programma nazionale Strade sicure.

«Trovo che sia un gesto bello e doveroso, da parte del Comune, farsi carico della sicurezza di un luogo considerato a rischio – dice Gabbai – ed è importante che tutti i partiti presenti in Consiglio, da Fratelli d’Italia a Sel, abbiano autorizzato la spesa in via preliminare». Alessandro Morelli, capogruppo della Lega Nord, replica: «Siamo contenti che il Pd appoggi l’intervento, ma stupisce che sia poi pronto ad affidare la costruzione di moschee ad associazioni poco affidabili. Siano coerenti quando si tratta di contrastare il terrorismo. Non basta difendere i bambini con i vetri antiproiettile, bisogna anche contrastare chi vuole fare loro del male».

Daniele Nahum, esponente della Comunità ebraica e responsabile Cultura del Pd Milano, replica: «La necessità di sicurezza non ci deve fare retrocedere sul piano del diritto al culto delle comunità religiose, compresa quella islamica. L’associazione a cui sarà concesso di costruire la moschea dovrà essere distante dalle posizioni antisemite della Fratellanza musulmana».