2 Novembre 2021

Milano, 2 novembre, ore 18.00, piazza Edmondo Safra, presidio “Non strumentalizzare la Shoah”

“Democrazie si fondano sulla Memoria, difenderla è compito di tutti noi”

Presentarsi davanti al Memoriale della Shoah di Milano per dare un segnale chiaro contro chi, come il mondo no vax e no green pass, strumentalizza senza vergogna la Shoah. È un gesto semplice, ma concreto quello che chiedono Memoriale, Comunità ebraica milanese e Comunità di Sant’Egidio: la più larga partecipazione possibile al presidio che hanno organizzato congiuntamente per questa sera (ore 18.00) in piazza Edmondo Safra.

“Ci troveremo davanti al Memoriale di Milano perché è un luogo simbolo della Shoah: da lì partirono i treni per Auschwitz”, sottolinea a Pagine Ebraiche la coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini. “Ci troveremo per esprimere insieme che la Memoria è viva, che è fondamentale per la nostra società e per questo non permetteremo che venga strumentalizzata, distorta, sminuita. ‘Mai più Auschwitz’ è un elemento fondativo della nostra democrazia, della nostra Europa”, spiega Santerini. Per questo, prosegue, è responsabilità di tutti respingere i paragoni impossibili tra persecuzione ebraica e green pass. “Non possiamo permettere a questa minoranza, in cerca di visibilità, di abusare della storia. A muoverli è un insieme di cose. Da un lato un vittimismo colpevole. Si presentano come vittime delle decisioni dello Stato. Un paradosso, considerando i provvedimenti che contestano sono stati decisi proprio dallo Stato per proteggerli. Non c’è ovviamente nessun fine persecutorio ed è quindi palese l’impossibilità di fare paragoni con il periodo delle leggi razziste o con i lager”. Dall’altro, aggiunge la coordinatrice contro l’antisemitismo, c’è un problema ideologico. “Non è solo ignoranza o presunta amnesia, dietro a chi vuole sminuire la portata della Shoah c’è anche un’ideologia e dobbiamo farci i conti e combatterla”. È quindi importante essere presenti al Memoriale e dire “a chi usa le stelle gialle, le casacche a righe e i simboli di Auschwitz che offendono le vittime, i sopravvissuti così come tutti noi”.

Contro queste persone, prosegue Santerini, è necessario pensare anche a eventuali sanzioni. “Spesso sono comportamenti che dal punto di vista penale non costituiscono reato. Ma non possono rimanere impuniti. Per questo, anche sulla scia di quanto propone la ministra della Giustizia Cartabia, ho chiesto di pensare alla realizzazione di un percorso di giustizia riparativa”. Un percorso che porti “chi negli stadi, sui social network o nelle piazze insulta, delegittima, strumentalizza la Memoria a riparare il danno compiuto”. “Non possiamo soprassedere. Dobbiamo trovare modi alternativi per intervenire”.