29 Marzo 2017

Lettera della Presidente della Comunità Ebraica di Napoli Lydia Schapirer al sindaco De Magistris

Fonte:

La Repubblica edizione di Napoli

La comunità ebraica “Il sindaco appoggia gruppo anti-Israele”

Polemica per la concessione dell’aula consiliare al Bds: “Questo movimento ci boicotta”

La comunità ebraica torna ad attaccare Luigi de Magistris e la sua giunta. A scatenare la nuova polemiche la decisione di concedere la sala consiliare al Movimento Bds (Boycott, Divestment and Sanctions ). Si tratta di un movimento che, appunto, promuove boicottaggio, disinvestimento e sanzioni nei confronti di Israele. «L’iniziativa di concedere la sala consiliare al Movimento Bds seguendo purtroppo un solco già tracciato dall’amministrazione comunale di Napoli negli anni passati, va in direzione del tutto opposta a quella dell’avvicinamento e dell’incontro dei popoli» scrive Lydia Schapirer, presidente della Comunità ebraica di Napoli, in una lettera indirizzata al sindaco. Si aggiunge cosi una nuova pagina in un libro di rapporti tesi dopo le polemiche già esplose per la concessione della cittadinanza onoraria al militante palestinese Bilal Kayed, detenuto da 15 anni in un carcere israeliano. «Riteniamo – afferma Lydia Schapirer – che se il Comune intende davvero proporsi come motore dei processi di pace, la sua amministrazione debba attuare un deciso cambio di rotta improntato all’equilibrio e all’ascolto delle ragioni dell’una e dell’altra parte senza retorica e facili slogan». Perché la decisione di concedere la sala consiliare, lo scorso 16 marzo, al Movimento Bds «suscita sconcerto» da parte della Comunità ebraica di Napoli. «La tradizione di tolleranza e apertura di questa città – scrive ancora Schapirer – stride con gli obiettivi del Bds che si prefigge una campagna di boicottaggio nei confronti di Israele, dei suoi prodotti e della sua cultura, tra l’altro già condannata dai tribunali di diversi Stati europei». Schapirer evidenzia che «tralasciando gli aspetti di illegittimità giuridica di azione di competenza del ministero degli Esteri, l’idea che il sostegno alla causa della nascita dello Stato palestinese possa passare per un’azione di chiusura verso lo Stato ebraico, la cui cultura e ricerca scientifica sono apprezzati nel mondo per il loro contributo al miglioramento delle condizioni di vita e al dialogo tra i popoli, ha il sapore amaro di qualcosa di già subito dagli ebrei in seguito all’espulsione dalla Spagna e dai suoi possedimenti». Nella lettera, la presidente della Comunità ebraica cittadina afferma che «i ponti di cui con troppa retorica si parla a proposito della Pace si costruiscono dando voce a tutte le parti coinvolte nel conflitto e non escludendo una parte nella convinzione di dare forza all’altra. La Comunità ebraica di Napoli – aggiunge – è coerente nel sostenere con l’Ucei, di cui fa parte, l’impegno per la Pace in Medio Oriente che passa per il principio dei “Due popoli per due Stati”, principio a cui – sottolinea – devono attenersi tutti coloro che sono per una soluzione della contesa che sia pacifica e giusta per entrambe le parti e che, piuttosto che favorire iniziative tese a dividere, contribuiscano ad avvicinare i due popoli, facendoli incontrare e discutere». (a. dicost.)