12 Dicembre 2016

L’esperto David Hirsh commenta l’adozione della definizione operativa di antisemitismo da parte del Governo britannico

Fonte:

The Jewish Chronicle

Autore:

David Hirsh

David Hirsh: questa nuova definizione di antisemitismo è solo una minaccia agli antisemiti

La nuova definizione aiuta nel riconoscere azioni e modi pensare antisemiti

Caratterizzare qualcosa come antisemita è un giudizio politico. Richiede conoscenza su come funziona l’antisemitismo, una comprensione del contesto, una riflessione circa le intenzioni, ma anche l’analisi delle conseguenze indesiderate. La definizione operativa, ora adottata dal governo del Regno Unito, offre una guida utile alla messa in atto di tali giudizi politici.

Come si decide del resto se una battuta è stata antisemita, o sessista? Non si poteva inventare una macchina per fare questo per voi. In parte dipenderebbe dal fatto se la battuta era divertente, su chi la diceva, come e perché; su chi ne rideva e perché rideva. Si tratta di una questione di giudizio, e non c’è spazio per il disaccordo legittimo e il dibattito sui giudizi.

Nel nostro tempo, le persone che fanno e pensano cose antisemite spesso credono di essere avversari dell’antisemitismo. Coloro che si concentrano sugli israeliani e i loro sostenitori per boicottarli rabbiosamente negano di essere antisemiti; alcuni che confondono il sionismo con il nazismo si considerano antirazzisti; quelli che dicono che gli ebrei erano tra i principali finanziatori della tratta degli schiavi o che vorrebbero affrontare la ‘questione ebraica’ si lamentano di essere obiettivi delle calunnie sioniste.

Al livello delle parole, divieti e tabù contro il razzismo e l’antisemitismo rimangono saldamente in posizione; ma questo non impedisce che i modi di pensare antisemiti e razzisti diventino sempre più significativi e influenti nel discorso pubblico. Perché la parvenza di rispettabilità è ancora importante, negazione e contro-accuse di malafede tendono a soffocare la discussione razionale e democratica.

L’antisemitismo si cela sotto la superficie; siamo riluttanti a vederlo nei nostri alleati e siamo ansiosi di vederlo in coloro che temiamo o odiamo. La sinistra annusa l’antisemitismo a destra e la destra annusa l’antisemitismo a sinistra.

La definizione operativa non cerca di vedere l’essenza di una persona per scoprire se è antisemita. Ciò che fa invece è di aiutare nel riconoscimento di azioni antisemite e modi di pensare. Si occupa di ciò che le persone fanno, di ciò che dicono e di ciò che tollerano; non di ciò che sono.

Molti nel movimento per boicottare e delegittimare Israele hanno paura della definizione operativa. Dicono che definisca la critica ad Israele come antisemita. In realtà fa il contrario. Ci aiuta a distinguere quali tra i tipi di critica possano essere legittimi e quali di ostilità o di demonizzazione o che possano portare verso, o derivare da, l’antisemitismo.

Alcuni a sinistra continueranno a dire che la definizione operativa è parte di una cospirazione sionista e dei conservatori per screditare le politiche di sinistra. Questa è di per sé un’affermazione antisemita.

La sinistra ha bisogno di comprendere l’antisemitismo e di venire a patti con la storia dell’antisemitismo all’interno del proprio movimento. Ha bisogno di educare i giovani a riconoscere e contrastare l’antisemitismo, non accusare coloro che lo fanno riconoscere di essere il problema. La definizione operativa può aiutarci a mobilitarci contro l’antisemitismo. Non è una minaccia per la sinistra o per coloro che sono per la libertà palestinese, è una minaccia per l’antisemitismo.

David Hirsh è docente di sociologia presso il Goldsmiths College, University of London